REDDITO DI CITTADINANZA. Il
reddito di cittadinanza rimarrà sicuramente fino al prossimo dicembre, poi con la
legge di Bilancio 2023 potrebbero esserci delle modifiche e - a seconda di quello che sarà il colore del prossimo governo - non è da escludere neppure l’ipotesi di una
cancellazione anticipata della misura.
Nel frattempo, però, chi prende il reddito di cittadinanza può sorridere per un
leggero aumento ufficializzato per il mese di novembre, quando sulla ricarica mensile - indipendentemente dall’importo percepito - verrà caricata un’indennità del valore di
150 euro una tantum, come già fatto nei mesi scorsi con il pagamento del bonus 200 euro.
Il governo Draghi, infatti, è dovuto intervenire nuovamente per riconoscere delle
forme di sostegno a famiglie e imprese, visto che il caro prezzi non accenna a placarsi: con le poche risorse a disposizione l’esecutivo ha approvato quello che molto probabilmente è l’ultimo decreto della legislatura, con il quale viene prevista una nuova indennità una tantum del valore di 150 euro.
A beneficiarne sono tutte le categorie già comprese nel primo decreto Aiuti, con il quale venne introdotto il bonus di 200 euro: quindi lavoratori dipendenti, pensionati,
lavoratori stagionali e anche
disoccupati, purché percettori di Naspi o Dis Coll oppure del reddito di cittadinanza.
Bonus 150 reddito di cittadinanza: a chi spetta
Il decreto Aiuti ter, il cui testo deve essere ancora pubblicato in Gazzetta e quindi è passibile di modifiche, introduce un
nuovo bonus di 150 euro che in determinate circostanze spetta anche ai percettori di reddito di cittadinanza.
Generalmente questo bonus spetta
ad personam, in quanto ne ha diritto ogni singolo dipendente, pensionato o disoccupato che ne soddisfa i requisiti previsti. E in tal caso può spettare anche a
più persone nella stessa famiglia.
Nel caso dei percettori di reddito di cittadinanza, invece, l’indennità è riconosciuta all’
intero nucleo familiare. Ciò significa che basta un solo componente della famiglia che ne abbia diritto per diverso titolo per far saltare il pagamento.
Ricapitolando: il bonus 150 euro sul reddito di cittadinanza spetta solamente nel caso in cui
nessun componente del nucleo ne abbia beneficiato per se stesso.
In quel caso l’Inps, una volta valutata l’assenza di condizioni che farebbero procedere al pagamento individuale del bonus, provvederà ad
aggiungere altri 150 euro sulla ricarica, importo fisso che non è soggetto ai criteri di calcolo del reddito di cittadinanza.
Quando aumenta il reddito di cittadinanza
Nel testo del
decreto Sostegni ter si legge che l’indennità in oggetto è corrisposta nel
mese di novembre 2022, quindi unitamente alla rata mensile di competenza. Considerando che il pagamento avviene generalmente alla fine del mese, possiamo affermare che il bonus 150 euro sul reddito di cittadinanza sarà pagato intorno al
28 novembre (il 27, giorno solito di paga, è una domenica).
C'è da dire che per il pagamento del bonus 200 euro non sempre l’Inps ha rispettato la data indicata dal provvedimento. Questo perché l’Istituto ha avuto bisogno di più tempo per valutare la condizione del nucleo familiare. Non è da escludere, quindi, che anche per il bonus 150 euro possa esserci un leggero ritardo.
Bonus 150 euro: è necessaria la domanda?
Così come per il bonus 200 euro, anche per quello di 150 euro non è richiesta la domanda all’Inps. Il contributo, infatti, viene
erogato d’ufficio, a patto ovviamente di risultare percettori di reddito di cittadinanza nel mese di novembre. (Money)
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