Mario Draghi chiede di applicare al meglio il Meccanismo di stabilità varato dall'UE.
L'Italia, con il via libera da parte di Bruxelles, è il primo Paese europeo a decidere di bloccare l’export extra-Ue di un vaccino prodotto nell’Unione. Parliamo del vaccino Astrazeneca.
Si tratterebbe quindi di 250mila dosi di AstraZeneca preparate nello stabilimento laziale di Anagni. Quest'ultimo, produce per conto della casa farmaceutica anglo-svedese.
Una volta che il Governo ha notificato la decisione a Bruxelles, a quanto pare la Commissione europea non si è opposta.
Ora il lotto sequestrato sarà distribuito all’interno della Ue. La scelta è legittima dalle regole del Meccanismo di controllo dell’export lanciato dalla Commissione europea lo scorso 30 gennaio. Tra l'altro, è la prima volta che viene attivato da uno stato membro.
A cosa serve questo Meccanismo?
Il
Meccanismo sull’export, introdotto proprio per evitare che dosi di vaccino da contratto destinate ai paesi dell’Unione vengano rivendute ad altre nazioni ed esportate al di fuori del continente, porta quindi delle limitazioni.
Limiti imposti dopo la polemica tra
Ursula von der Leyen e il Ceo di AstraZeneca,
Pascal Soriot. Quest'ultimo., aveva annunciato severi tagli alle consegne in Europa per il primo trimestre 2021 (fino al 70%).
La giustificazione? Alcune clausole del contratto contestate da Bruxelles.
La parola a Draghi
Durante il video-summit dei capi di Stato e di governo di giovedì scorso, proprio
Mario Draghi chiede di applicare il Meccanismo con maggiore severità. Ovvero, bloccando le esportazioni delle case che non rispettano le consegne previste dai contratti con l’Unione.
Quindi, parliamo principalmente di AstraZeneca. La società europea annuncia altri tagli del 50% dopo quelli del primo trimestre anche per il secondo trimestre, mentre
Pfizer dopo i primi ritardi si è rimessa in carreggiata e
Moderna al momento appare più affidabile.
Anche ieri nel corso della telefonata con
Ursula von der Leyen, Draghi aveva ribadito che bisognava pressare in modo “asfissiante” le Big Pharma per obbligarle a rispettare le consegne pattuite. In caso pure bloccando l’export di chi non osservava i termini contrattuali.
Secondo gli esperti, da gennaio circa un terzo dei vaccini prodotti in Europa finiscono all’esterno dell’Unione. Finora tutte le richieste di
export, oltre il centinaio, avevano ricevuto il disco verde di governi e istituzioni europee.
Il tema dei vaccini è stato oggi al centro di un incontro tra il ministro dello Sviluppo economico,
Giancarlo Giorgetti e il commissario europeo per il mercato interno,
Thierry Breton. (
Repubblica.it)
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