Il circus quindi, per evitare rischi, non sarà il 19 aprile a Shanghai e resta da capire quando la gara sarà recuperata.
che così correrà il suo millesimo GP in Francia a Le Castellet (e non più in Canada) il prossimo 28 giugno.
La misura
Si legge sul comunicato ufficiale della F1, è stata presa "per garantire la sicurezza e la salute di tutto lo staff, dei partecipanti al mondiale e dei tifosi.
Questa resta la nostra preoccupazione principale. La Formula 1 e la FIA continueranno a lavorare a stretto contatto con i team, i promotori della gara e le autorità locali per monitorare gli sviluppi della situazione.
Le parti in causa si prenderanno il tempo necessario per studiare la fattibilità delle potenziali date alternative, più in là nel corso della stagione nel caso in cui la situazione dovesse migliorare".
Infine un messaggio di vicinanza alle popolazioni colpite dal virus: "Il Gran Premio di Cina è sempre stato una parte importante del calendario di F1 e i tifosi sono sempre incredibili. Noi tutti vogliamo correre in Cina il prima possibile e auguriamo il meglio a tutti nel paese in questo momento di difficoltà".
GLI SCENARI
A questo punto le opzioni sono due: o una cancellazione definitiva, oppure uno spostamento a fine stagione.
Le date disponibili, tuttavia, sono pochissime: un'ipotesi è quella di inserire il GP di Cina nel weekend del 4 ottobre (dopo la Russia e prima del Giappone).
Sarebbe la soluzione geograficamente più sensata, ma richiederebbe comunque uno sforzo logistico imponente viste le 3 gare consecutive (e comunque tra Sochi e Shanghai ci sono circa 12 ore di volo). Tutto, in ogni caso, dipenderà dall'evoluzione dell'epidemia e per questo la F1 ha preferito prendere tempo.