Beirut, brucia di nuovo. A poco più di un mese dall'esplosione che ha provocato quasi 200 vittime e un numero imprecisato di dispersi, torna a bruciare il porto di Beirut, in Libano.
Una colonna di fumo nero si è alzata oggi, giovedì 10 settembre, nel cielo della città.
Alcuni testimoni hanno raccontato, tuttavia, di non aver udito alcuna esplosione o boato. Sono ancora in corso le operazioni dei vigili del fuoco per portare la situazione sotto controllo.
Al momento non si conosce l'entità dell'incendio né cosa lo abbia originato.
La National News Agency statale ha detto che il rogo sarebbe avvenuto in un magazzino dove sono stati collocati i pneumatici.
Intanto, l'esercito libanese, che ha confermato quanto successo e che sta partecipando alle operazioni di spegnimento con i propri elicotteri, ha esortato i residenti nelle vicinanze a evacuare la zona, che è anche stata chiusa al traffico.
La Capitale libanese
Ripiomba così nell'incubo dopo l'esplosione che lo scorso 4 agosto ha ucciso più di 190 persone, ferito circa 6.500 e danneggiato migliaia di edifici, provocato da quasi tremila tonnellate di nitrato di ammonio che erano conservate in uno dei magazzini del porto.
Interi quartieri devastati, quasi trecentomila persone sono rimaste senza casa a causa della deflagrazione che ha provocato danni per miliardi di dollari.
Per non parlare dei dispersi che ancora mancano all'appello e che le forze dell'ordine continuano a cercare senza sosta, mentre continuano le indagini su richiesta delle autorità locali.
Finora sono 25 le persone arrestate, la maggior parte delle quali funzionari portuali e doganali.(Fanpage)
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