Precipita mentre si arrampica e muore a 27 anni: Mattia sognava di diventare operatore del Soccorso Alpino
Una tragica caduta sul Gruppo del Catinaccio in val di Fassa ha portato alla morte di Mattia Amort, giovane climber di 27 anni. Le ferite riportate nell'incidente si sono rivelate fatali, e nonostante i soccorsi, il giovane non ce l'ha fatta.
Una tragedia ha colpito la comunità di val di Fassa, con la perdita di Mattia Amort, un giovane climber di 27 anni. Domenica scorsa, mentre stava affrontando l'ascesa lungo la parete est della Roda di Vael, lungo la via Razzi, Mattia è caduto per una ventina di metri, sbattendo contro le rocce e perdendo conoscenza.
I soccorsi
Immediatamente chiamati, ma purtroppo le ferite riportate da Mattia si sono rivelate troppo gravi per essere curate, e il giovane è deceduto ieri, 25 luglio, nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Maurizio di Bolzano, dove era stato trasportato dall'elicottero Pelikan.
Mattia era un appassionato della montagna e aveva aspirazioni di diventare operatore del Soccorso alpino. Dopo aver completato gli studi, era tornato nella provincia di Napoli per perseguire il suo obiettivo. Voleva seguire le orme di suo padre Andrea, un operatore del Soccorso alpino fiemmese e del 118 a Cavalese. Il giovane aveva iniziato un percorso che era sulla via di completare.
La perdita di Mattia Amort
Ha colpito profondamente la sua famiglia e la comunità di Daiano, dove la famiglia Amort era rispettata e ben voluta. Il papà Andrea ha ricordato Mattia come un ragazzo prudente, coscienzioso e appassionato della montagna, che seguiva le sue orme con determinazione.
La comunità locale è addolorata dalla perdita di Mattia Amort e si stringe intorno alla famiglia in questo momento di dolore.