L'Inps non ha avuto pietà di me. «FACCIO TUTTO QUELLO CHE MI CHIEDETE. Accetto il rateizzo, erano felici e contenti di avermi messo il cappio al collo».
Biagio, oramai è un uomo distrutto, completamente afflitto. Nei suoi occhi intravediamo rabbia, ma anche tanta sofferenza e soprattutto delusione.
Quello che continua ininterrottamente a dirci anche. telecamere spente è che non avrebbe mai immaginato di essere trattato così, di dover subire "ricatti, estorsioni” come lui stesso le definisce. Lui che tutto ciò l'aveva sempre combattuto, ora c'era dentro fino al collo, anzi aveva ed ha un cappio al collo e non sa più cosa fare.
«Le registrazioni, i video - prosegue Biagio Vallefuoco - sono solo in realtà una mia richiesta d'aiuto, aiutatemi, perché non si può trattare così chi ha cercato sempre di far del bene e soprattutto di rendersi utile per la propria terra. Mi hanno tolto tutto».
«L'Inps mi ha rovinato»
«Mi avevano trovato la soluzione secondo loro, ed io dovevo anche ringraziarli perché mi avevano rifatto i conteggi del mio presunto debito e quindi della mia rata. Sai a quanto ammontava? A 87mila euro al mese per 13 mesi.
E in tutto ciò, l'assurdità di tutta questa situazione, sta nel fatto che io ad oggi non ho ricevuto ancora alcuna cartella esattoriale da parte dell'Inps con la specifica inerente al mio "presunto” debito».
Lo sguardo di Biagio è sempre più assente mentre ci mostra quell'ultimo video, quello che lui CI PRESENTA CON IL TITOLO "ESTORSIONE”.
Ha lo sguardo assente e spento, il suo volto muta nell'immediato quando l'avvocato dell'Inps pronuncia quella frase durante l'accordo finale che prevedeva la rassegnazione di Vallefuoco: "Ma chi to' ffa fà?”
https://www.youtube.com/watch?v=RGRsJZNJHP4
Biagio si stringe nelle spalle e stringe anche i pugni mentre deglutisce a fatica quel bicchiere d'acqua che gli offriamo.
«Credetemi tutto mi sarei aspettato dalla vita, meno che mai essere trattato così, come un delinquente. Io? Capite? Io che ho sempre combattuto quelle persone, improvvisamente sono passato ad esserlo».
L'appello di Biagio Vallefuoco
«Di fronte a quello scempio, mi sono poi illuminato, per così dire. Non potevo permettere tutto questo, non potevo lasciare che infangassero il nome della mia famiglia e dei miei dipendenti. Ogni cosa l'abbiamo costruita con sacrificio. Ecco perché alla fine ho deciso di portare avanti la causa di risarcimento danni. Aiutatemi, aiutiamoci, queste persone sono la rovina di tutti noi. La loro incompetenza rischia di mandare per strada 250 famiglie. IO NON MI FERMO».
(di Angela Capasso)
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