ELEZIONI 2022. Sulle note della canzone di Rino Gaetano "Ma il cielo è sempre più blu", Giorgia Meloni chiude il suo comizio a Bagnoli e si appresta a rientrare a Roma.
“È finita la pacchia - dice Meloni - anche per il circolo del golf di Capalbio. Ci devono temere tutti quelli che hanno abusato di questa egemonia di potere.
Il giorno del comizio di Giorgia Meloni a Napoli e più precisamente all'Arenile di Bagnoli
Quartiere blindato. Decine di bandiere, molti giovani presenti, tra urla e slogan, in attesa della leader di Fratelli d'Italia, pronosticata da tutti come il futuro premier dopo lo spoglio elettorale del 25 settembre. "Non abbiamo ancora vinto. Io ho fatto tutto ciò che potevo in questa campagna elettorale. Ora riposerò e starò con mia figlia che non vedo da tanto e toccherà a voi al voto. Ai napoletani dico, perchè vi accontentate di questa politica", spiega Meloni.
"Oggi mi sono vestita di rosa per fare meno paura, ma magari diranno che faccio spavento lo stesso", scherza l'esponente di Destra. "Ci devono temere gli scafisti, i camorristi, i mafiosi, ma non la gente perbene", prosegue dal palco.
"Il Sud per me è una grande occasione di sviluppo per questa nazione. Credo che sia mancata in questi anni una visione industriale che coinvolga soprattutto il Sud su settori non adeguatamente valorizzati, penso al tema dell'economia del mare e penso all'energia". E' la proposta della leader di Fratelli d' Italia Giorgia Meloni a Napoli per la chiusura della campagna elettorale..
"Nel dramma della situazione attuale - ha proseguito - noi abbiamo una grande occasione soprattutto per il Sud, i gasdotti dal Nordafrica e dal Mediterraneo occidentale arrivano qui al Sud, qui non mancano sole, mare e vento, con un po' di soldi e un po' di intelligenza noi possiamo fare del Sud l'hub di approvvigionamento".
"A me dà molto fastidio quando gli strumenti diventano un totem ideologico. Gli strumenti sono strumenti e si valuta la loro utilità, si valutano i pro e i contro e si decide". Ne è convinta Giorgia Meloni, parlando a Napoli all'Unione industriali. Secondo la leader di Fratelli d'Italia, il nostro Paese "è indietro sulla spesa" e "mancano i progetti per il circa il 70%". Serve, dunque, adeguare i prezzi all'aumento del costo delle materie prime, altrimenti c'è il rischio che "le gare vadano deserte. Il Pnrr è stato scritto prima della guerra in Ucraina; c'è scritto che i piani delle singole nazioni possono essere adeguati; e oggi la situazione non è quella di quando il Pnrr è stato scritto", ha concluso Meloni.
E ancora aggiunge
“Usciamo da una legislatura nella quale ci avevano detto che avevano abolito la povertà con un decreto. Avevano stappato lo champagne, abbiamo record di poveri in Italia grazie a Luigi Di Maio. Ci avevano detto che la crescita la facevano con un decreto, solo che purtroppo non è così. La ricchezza non la produce lo Stato, il quale al massimo ridistribuisce la parte di ricchezza che gli compete”.
Meloni sul Reddito di cittadinanza
"Il reddito di cittadinanza era una misura sbagliata, era una misura culturalmente sbagliata. Mi sono assunta la responsabilità di essere stata l'unica, con Fratelli d'Italia, a non aver mai votato né difeso il reddito di cittadinanza". Lo ha detto la presidente di FdI Giorgia MELONI, intervenendo a Napoli durante un incontro con gli industriali. "È una misura sbagliata - ha spiegato, tra gli applausi degli industriali - perché mette sullo stesso piano dell'assistenza chi può e chi non può lavorare.
Questo uno Stato giusto non lo fa, uno Stato giusto fa assistenza verso chi non è nelle condizioni di lavorare, e ovviamente deve farla anche Fratelli d'Italia e meglio di quanto visto oggi, con sperequazioni ed errori enormi". "Il paradosso che abbiamo oggi in Italia - ha aggiunto MELONI - è che un ragazzo in ottima salute prende il reddito di cittadinanza e può arrivare fino a 780 euro, quando potrebbe lavorare, ma hai le pensioni di invalidità a 270 euro e le pensioni minime a 500-530 euro. È oggettivamente una situazione un po' curiosa, penso che i piani vadano separati: assistenza per chi non è in condizione di lavorare, assistenza fatta bene, dignitosa, e dall'altra parte costruire le condizioni per un posto di lavoro per chi può lavorare. Non è che non si può fare, non si è voluto fare".
Sul tema della natalità
"Il tema della natalità non è un tema ideologico ma economico: 400mila nati in un anno non rappresentano l'inverno demografico ma la glaciazione. Di questo passo, tra 20-30 anni il sistema di welfare non tiene, perchè ci sono sempre più persone da mantenere e sempre meno persone che lavorano".
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