Reddito di cittadinanza, SUPER RICARICA IN ARRIVO IN QUESTE ORE: IL REGALO DELL'INPS, PAGA TRE VOLTE
REDDITO DI CITTADINANZA. Dovrebbe essere pagato in anticipo già da sabato 26, il Reddito di Cittadinanza relativo al mese di novembre. Il 27 novembre, giorno in cui solitamente hanno inizio gli accrediti, cade di domenica pertanto alcuni potrebbero riceverlo in anticipo, altri potrebbero invece anche dover attendere lunedì 28 novembre se non addirittura gli ultimi due giorni del mese. I percettori del reddito di cittadinanza, inoltre, sono in attesa proprio nel mese di novembre anche del pagamento del bonus 150 euro del decreto Aiuti ter, mentre, ha comunicato l'Inps, l’integrazione dell’assegno unico per i figli sul reddito di cittadinanza dovrebbe essere pagata tra il 26 e il 30 novembre.
Le ricariche
C'è chi già entro la prima metà del mese ha ricevuto la ricarica dell'accredito. Nello specifico: coloro che hanno fatto domanda per ottenere il reddito di cittadinanza per la prima volta a ottobre; coloro che hanno richiesto nel mese di ottobre il rinnovo allo scadere delle prime 18 mensilità, coloro che a ottobre hanno fatto nuovamente domanda per il reddito di cittadinanza dopo aver terminato le prime 36 mensilità.
Devono invece attendere dicembre per avere il reddito di cittadinanza: coloro che lo hanno richiesto per la prima volta all’Inps; coloro che hanno terminato le prime 18 mensilità a ottobre e hanno chiesto il rinnovo laddove novembre corrisponde al mese di sospensione; coloro che hanno terminato le 36 mensilità del sussidio a ottobre e nel mese corrente hanno fatto richiesta per accedere al terzo periodo di fruizione.
Tutti possono controllare la data nell’area riservata sul sito dell’Inps accedendo con le proprie credenziali Spid, Cns o Cie. Il beneficio economico verrà erogato come ogni mese attraverso la carta di pagamento elettronica, la Carta Reddito di Cittadinanza di Poste Italiane.
Gli occupabili
Con la legge di Bilancio 2023 appena varata dal governo Meloni, si avvia la modifica della riforma. alcune novità saranno in vigore già dal prossimo anno. La più importante riguarda i beneficiari del reddito di cittadinanza "occupabili". Costoro nel 2023 riceveranno il sussidio ancora per 8 mesi, fino ad agosto compreso. Nel frattempo dovranno frequentare dei corsi di formazione di durata semestrale per riqualificarsi e rendersi appetibili sul mercato del lavoro. Chi non parteciperà alla formazione perderà il sussidio. Stop al reditto anche nel caso di una sola rinuncia di offerta di lavoro congruo. Le Regioni dovranno trasmettere all'Anpal gli elenchi delle persone che non rispetteranno l'obbligo di frequenza. Saranno anche intensificati i contolli sui percettori e sulle proposte di impiego che arrivano ai sussidiati, che per troppo tempo non sorno state tracciate.
La platea degli occupabili
Fanno parte della platea degli occupabili i beneficiari del sussidio in grado di lavorare e con età compresa tra 18 e i 59 anni. Inizialmente stimati in circa 800.000 persone, in realtà il numero è stato poi ridimensionato, perché sono esclusi dalla stretta i nuclei in cui è presente un minore, un fragile, una donna in gravidanza, un over 60 o un disabile.
Cumulabilità
Il lavoro stagionale, in un limite annuo di tremila euro, è cumulabile e compatibile con l'assegno del reddito di cittadinanza.
I controlli
In arrivo più controlli sui requisiti. Prima dell'estate sono partiti i controlli incrociati Inps-Giustizia sui percettori con la fedina penale sporca. Obiettivo, intercettare quelli con alle spalle reati incompatibili con l'erogazione del sussidio. Controlli più stringenti anche sugli stranieri percettori del reddito ma residenti in Italia solo "sulla carta", perché in realtà vivono e lavorano all'estero.
I risparmi
Grazie alle nuove misure, nel 2023 le casse dello Stato risparmieranno 734 milioni di euro.
La riforma
La stretta del 2023 sugli occupabili è solo il primo passo di una complessiva riforma che arriverà nel 2024.
Gli attuali beneficiari
Attualmente sono in possesso della card gialla 1,16 milioni di famiglie, corrispondenti a 2,45 milioni di persone coinvolte, a cui va un importo medio mensile di 550 euro. L'Inps ha rilevato che la generazione entrata nella misura nei suoi primissimi mesi di vita, quindi tra aprile e giugno del 2019, ha sfruttato lo strumento per tutta la durata possibile in oltre un caso su due: parliamo di 457mila nuclei, il 53% del totale. La maggior parte dei percettori occupabili si trova in Campania, Sicilia e Calabria dove meno di un attivabile su cinque (il 18%) lavora.