Terremoto ai Campi Flegrei: scossa nel cratere di Cigliano e boato avvertito dai residenti
L'evento interrompe un periodo di relativa calma sismica
Un terremoto di magnitudo 1.6 ha scosso i Campi Flegrei nella serata di ieri, con epicentro localizzato nel cratere di Cigliano. Il sisma, registrato dall’Osservatorio Vesuviano alle ore 21:02, ha colto di sorpresa i residenti, interrompendo un periodo di relativa calma sismica che durava ormai da diversi giorni. L’evento, avvertito soprattutto nelle aree di Pozzuoli e Arco Felice, ha avuto luogo a una profondità di 2.58 km, una distanza superficiale che ha permesso ai tremori di essere percepiti in modo netto dalla popolazione locale.
Un boato e il panico tra i residenti: testimonianze dal territorio
L’evento sismico non ha provocato danni materiali, ma ha lasciato un’impronta di preoccupazione tra gli abitanti della zona. Oltre al tremore, molti residenti hanno segnalato sui social di aver udito un forte boato che ha accompagnato la scossa, creando un clima di allarme e timore. Le testimonianze sono arrivate soprattutto dalle zone di Pozzuoli e Arco Felice, dove diversi cittadini hanno raccontato di aver avvertito la scossa in modo nitido e di essersi preoccupati per la sua intensità.
“Sembrava che qualcosa stesse per esplodere,” ha scritto un utente su Facebook, descrivendo l’impatto acustico della scossa. Molti hanno condiviso online la propria esperienza, rievocando il ricordo degli eventi sismici passati e la preoccupazione per la persistente attività vulcanica dei Campi Flegrei.
L’Osservatorio Vesuviano monitora la caldera flegrea: cause della scossa
L’Osservatorio Vesuviano, ente responsabile della sorveglianza sismica e vulcanica nell’area, ha prontamente rilevato e confermato l’evento sismico. La magnitudo registrata, pari a 1.6, è stata calcolata con un margine di incertezza di ± 0.3, indicando comunque un’intensità sufficientemente forte per essere percepita in superficie.
Il terremoto conferma l’attività vulcanica continua che interessa l’area flegrea, una delle caldere vulcaniche più sorvegliate al mondo. Gli esperti hanno sottolineato che i fenomeni sismici a bassa magnitudo fanno parte di un processo di degassamento e deformazione del suolo tipico dei Campi Flegrei, che attualmente si trova in uno stato di attenzione elevato. Le continue scosse, di cui alcune avvertibili dalla popolazione, sono fenomeni monitorati costantemente dagli strumenti installati nell’area per garantire la sicurezza della popolazione.
Periodo di calma interrotto: quali sono i rischi attuali nei Campi Flegrei?
Dopo diversi giorni di relativa quiete, la scossa avvertita ieri sembra ricordare ai cittadini e alle autorità il potenziale rischio di attività sismica nella zona flegrea. Sebbene l’evento non sia stato particolarmente violento, la sua localizzazione e la percezione da parte dei residenti richiamano l’attenzione sull’importanza della preparazione e della prevenzione in un’area altamente attiva dal punto di vista vulcanico.
L’area dei Campi Flegrei è soggetta a deformazioni del suolo che indicano un aumento di pressione nel sottosuolo. Questo fenomeno, definito come “bradisismo”, provoca ciclicamente sollevamenti e abbassamenti del suolo, creando una situazione di rischio vulcanico elevato. Tuttavia, l’Osservatorio Vesuviano rassicura i cittadini: al momento, non vi sono segnali di un’imminente eruzione. La scossa rientra nel quadro di un'attività geotermica normale per la caldera.
La popolazione tra preoccupazione e fiducia nel monitoraggio continuo
L’evento sismico ha inevitabilmente alimentato la preoccupazione tra i residenti dei Campi Flegrei, una delle zone vulcaniche più studiate al mondo. Grazie al monitoraggio costante e alle reti di sorveglianza attive in tutta l’area, gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano possono rilevare ogni minimo cambiamento nelle condizioni sismiche e vulcaniche, rassicurando così la popolazione sull’assenza di rischi immediati.