Castellammare di Stabia ragazzo pestato dal branco
Castellammare di Stabia ragazzo pestato dal branco

Nella serata di domenica 27 ottobre, un giovane bengalese è stato vittima di un violento pestaggio a Castellammare di Stabia, ad opera di un gruppo di una decina di ragazzi. L’aggressione, che ha avuto luogo nella villa comunale nei pressi della cassarmonica, è stata caratterizzata da calci, pugni e schiaffi. Il gruppo ha accerchiato il giovane, colpendolo ripetutamente e senza pietà, rischiando di provocargli ferite gravissime. A rendere la vicenda ancora più sconvolgente è stata l’indifferenza dei presenti, molti dei quali hanno preferito filmare la scena senza tentare di fermare l’aggressione.

In uno dei video circolati online, si sentono alcuni dei ragazzi commentare con leggerezza il pestaggio. Un giovane stabiese ripreso in video esclama: “Hai visto che calcio gli ha dato?”, mentre un altro commenta con freddezza: “Lo hanno sfondato.” Questo comportamento ha scatenato sdegno e rabbia nell'opinione pubblica e ha spinto le autorità locali e religiose a prendere una posizione forte contro l’accaduto.

La condanna del sindaco Luigi Vicinanza

Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, ha espresso ferma condanna per l’accaduto, definendolo un “atto vile e ingiustificabile” e una ferita per l'intera comunità. In una dichiarazione ufficiale, Vicinanza ha sottolineato come il comportamento del branco sia inaccettabile, ma ha anche puntato il dito contro l’indifferenza dei passanti, che, pur avendo assistito, non sono intervenuti. "È necessario rafforzare i controlli per garantire la sicurezza di tutti,” ha aggiunto il sindaco, rivolgendosi alle autorità per chiedere misure preventive più efficaci contro simili episodi di violenza.

Vicinanza ha concluso con un appello alla cittadinanza, affinché nessuno ignori atti di violenza e affinché si lavori tutti insieme per evitare che fatti del genere possano diventare ordinari nella vita della comunità.

La lettera aperta del vescovo Francesco Alfano

Profondamente turbato dall'accaduto, anche il vescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, Francesco Alfano, ha deciso di esprimere solidarietà al giovane aggredito. In una lettera aperta, Alfano si è rivolto direttamente al ragazzo bengalese, scusandosi per l’episodio e garantendo il sostegno della comunità. “Carissimo fratello bengalese, spero di abbracciarti presto per farti sentire il calore e l'affetto di tanti che, come e più di me, sono pronti a volerti bene,” ha scritto Alfano, mostrando empatia e disponibilità verso il giovane e ricordando come la comunità dovrebbe riconoscere ogni persona come un “fratello”.

Il vescovo ha inoltre evidenziato la difficoltà per molti immigrati nel trovare una rete di sostegno e legami di fiducia, invitando tutti a costruire un contesto più inclusivo e accogliente. “Ci sono tante persone pronte a fare un tratto di strada con te, per non farti sentire solo,” ha concluso Alfano, mandando un messaggio di speranza e solidarietà a tutte le persone emarginate.

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L’importanza di intervenire contro l’indifferenza

Questo episodio di violenza e il comportamento dei passanti che hanno preferito filmare l’aggressione senza intervenire, solleva domande cruciali sulla responsabilità civile e sull’indifferenza. Il fatto ha evidenziato la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di un più forte senso di comunità, non solo a Castellammare di Stabia, ma in tutta Italia. La capacità di solidarizzare e intervenire può fare la differenza in situazioni in cui una persona si trova in pericolo, e ignorare episodi di questo tipo non fa che alimentare la violenza.

Un appello alla comunità e alle autorità

Sia le autorità locali che le istituzioni religiose hanno sottolineato come l’episodio richieda risposte concrete: controlli rafforzati, educazione alla solidarietà e azioni legali rigorose nei confronti dei responsabili. L’aggressione al giovane bengalese è un tragico esempio di ciò che accade quando il rispetto e la tutela dell’altro vengono meno.

Questo evento rappresenta un monito e un’occasione per la comunità di Castellammare di Stabia, e per il Paese intero, di riflettere sulla responsabilità verso gli altri e sulla necessità di una convivenza basata sulla solidarietà e sull’inclusione.

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