Caro energia, quali sono i bonus e i piani di risparmio dei Comuni in Italia: tutto quello che c'è da sapere

CARO ENERGIA. Anche le amministrazioni comunali sono state colpite dall'aumento generalizzato dei costi di gas ed energia elettrica. Molte hanno dovuto rivedere i bilanci, altre hanno dovuto tagliare i servizi mentre alcune giunte sono riuscite a varare dei bonus per aiutare i cittadini più in dififcoltà
AUMENTO INSOSTENIBILE – La crescita esponenziale dei costi energetici colpisce anche i Comuni. Sono tante le amministrazioni comunali in palese difficoltà nel gestire l’aumento esponenziale delle bollette e costrette a quindi a trovare soluzioni alternative per far fronte a questo aumento dei costi: c’è chi denuncia la mancanza di risorse e rivede i bilanci (il comune di Merano, in Trentino Alto-Adige, ad esempio, è arrivato alla sesta variazione) e chi invece è costretto a tagliare i servizi
NECESSARIO INTERVENTO - Anci e Upi, sulle colonne de Il Sole 24 Ore, hanno spiegato che “è indispensabile una misura di sostegno per i Comuni e le Province, in assenza della quale i bilanci degli enti locali sono destinati a saltare. È necessario uno stanziamento straordinario dialmeno ulteriori 350 milioni di euro per compensare l’impennata delle nostre spese energetiche, altrimenti i sindaci saranno costretti a tagli dolorosi dei servizi pubblici”
I SERVIZI TAGLIATI - A Castelmassa, paesino veneto di 4mila abitanti, è stata chiusa la piscina comunale, visto che mancavano le condizioni. Lo stesso succede a Pontassieve, Firenze: anche lì non è più possibile garantire il funzionamento dell’impianto. Intanto nel Bellunese, un’ordinanza lascia due gallerie al buio e spegne i lampioni dalle 2.30 all’alba per risparmiare. Notti al chiaro di luna anche a Torrebelvicino (Vi), dove l’illuminazione pubblica si spegne a mezzanotte, mentre ad Ancona si è scelta una chiusura di un’ora e venti minuti prima dell’alba
CHI TROVA LE RISORSE – Ma c’è anche chi trova le risorse necessarie: per esempio Comuni come Brescia e Reggio Emilia, o i più piccoli Seregno, Albignasego, Osimo, Sant’Agata de’ Goti, hanno varato un bonus energia da distribuire una tantum alle famiglie che ne faranno richiesta. L’Isee richiesto è decisamente più alto, con conseguente allargamento dei beneficiari, ma i tempi per richiederlo sono più ristretti
SCADENZE – Come ha analizzato Il Sole 24 Ore, per esempio entro il 16 settembre Brescia rilascerà un bonus di 200/300 euro a seconda del nucleo famigliare per chi ha un Isee di 18 mila euro; Seregno (MB), invece, prevede da 200 a 500 euro a seconda del nucleo famigliare, che però deve avere un Isee massimo di 30 mila euro. Il Comune di Osimo (AN) può arrivare a donare anche fino a 700 euro se entro il 30 settembre coloro che hanno un Isee di 25 mila euro presentano domanda
IL PELLET LIGURE – Non sono i soli: per esempio anche a Pontinvrea, nel Savonese, dove il Comune ha deciso di varare per le famiglie più fragili un fondo sostegni per la fornitura dei bancali di pellet e l’azzeramento della relativa Iva, una scelta che tiene conto del riscaldamento prevalente in Liguria, il pellet, che però sta risentendo anch’esso dei rincari del mercato ALTRI CASI - A Forlì invece, l’Amministrazione comunale ha previsto due milioni di euro per i costi dell’energia pubblica e dei due palazzetti cittadini, che hanno visto le spese di gestione raddoppiare. Ma c’è anche chi ringrazia la lungimiranza avuta in passato, come Peschiera del Garda, che nel 2016 ha stipulato un contratto di partenariato pubblico-privato con la società Stea LE LUCI - L’efficientamento energetico e il rinnovamento dei vecchi impianti sembrano comunque la prima strada da percorrere per scongiurare futuri rincari. Ad Abano Terme, per esempio, la sostituzione a led dei lampioni cittadini in tempi non sospetti ha permesso oggi un risparmio di circa due milioni di euro GLI IMPIANTI ENERGIVORI - I Comuni decidono così di intervenire per il futuro. Come a Merano, dove si prevedono, negli edifici pubblici più energivori, interventi di bilanciamento e ottimizzazione degli impianti termici, con impostazione a medie temperature, un test di distribuzione termica e la regolazione della pompa. Interventi che, secondo le stime, potrebbero portare a una riduzione dei costi in bolletta fino al 30 per cento PROGETTI ALTERNATIVI - Spiccano infine le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), dove cittadini, attività commerciali, Pa e imprese hanno deciso di dotarsi di impianti comuni per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, con benefici ambientali, economici e sociali. Oggi in Italia continuano a crescere, sostenute dai finanziamenti del Pnrr e dei Fondi Strutturali. Ultima arrivata, Alghero, dove la scorsa settimana la Giunta comunale ha approvato la costituzione di Cer sul territorio comunale. (Skytg24) Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it