Energie rinnovabili: la Campania come modello di sostenibilità nazionale
Da Legambiente il plauso alla Regione: "Registrata una crescita della produzione in tutti i campi della rivoluzione energetica"
La Campania si distingue come modello nazionale per la transizione alle energie rinnovabili, guadagnandosi il plauso di Legambiente, nonostante le critiche rivolte alla regione in altre aree come gestione dei rifiuti e infrastrutture. Secondo il rapporto Comuni Rinnovabili 2023, presentato da Legambiente presso la sede regionale di Palazzo Santa Lucia alla presenza di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, e del governatore Vincenzo De Luca, la Campania ha fatto significativi progressi nella produzione energetica sostenibile.
I dati della crescita
Nel 2023, la Campania ha registrato un incremento del 9% della potenza installata e dell'11% nella produzione energetica. Questo progresso è trainato dall’espansione delle tecnologie rinnovabili: gli impianti fotovoltaici sono cresciuti del 36%, la produzione eolica del 21% e quella idroelettrica del 38%. Complessivamente, il 57% dell'energia elettrica regionale proviene da fonti rinnovabili, segno di un impegno deciso verso un modello energetico sostenibile. La Campania è inoltre responsabile del 52% della produzione eolica nazionale, consolidando il suo ruolo nella transizione ecologica italiana.
Le iniziative del governo regionale
Il governatore Vincenzo De Luca ha descritto le iniziative concrete della regione: "Abbiamo un programma concreto sul ciclo dei rifiuti e sull'autonomia idrica, con undici impianti di compostaggio in costruzione e 67.000 impianti rinnovabili già attivi". Grazie a questi sforzi, la Campania ha raggiunto una capacità di produzione rinnovabile di 3,76 gigawatt, una cifra che include solare, eolico, idroelettrico e bioenergie.
Crescita nelle città campane
Nel settore del solare fotovoltaico, alcune aree della provincia di Napoli spiccano per le installazioni. Città come Nola e Giugliano figurano tra i comuni con maggiore potenza installata, mentre Napoli ha visto l’installazione di 357 nuovi impianti per una capacità di 5,42 megawatt. Anche i comuni di Acerra e Frattamaggiore contribuiscono con una produzione rispettivamente di 4,93 e 3,75 megawatt.
Le parole di Legambiente
Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, ha riconosciuto i progressi della regione in campo energetico: "Sulla transizione energetica, la Campania è un modello virtuoso. Siamo critici in altri settori, ma riconosciamo i progressi fatti per quanto riguarda le energie rinnovabili". Nonostante il plauso per i traguardi energetici, Legambiente mantiene una posizione critica riguardo a questioni urbanistiche e di gestione del territorio.
La Campania come esempio per le altre regioni
La Campania dimostra che una transizione energetica efficace è possibile, specialmente se accompagnata da una politica che sostiene e facilita le autorizzazioni per i nuovi impianti, come sottolinea Ciafani: “Gli uffici regionali rilasciano le autorizzazioni nei tempi previsti, mentre altre regioni rallentano la transizione”.
In conclusione, la Campania si afferma come leader nella produzione di energia rinnovabile, rappresentando un modello di sostenibilità che potrebbe ispirare altre regioni italiane a perseguire con determinazione la transizione energetica.