Clizia Incorvaia rinviata a giudizio dopo la denuncia di Francesco Sarcina: “Sfrutta nostra figlia"
Secondo la procura avrebbe violato gli accordi di separazione. L’influencer replica: “Pago tutto io, provo vergogna per lui”

ROMA – Clizia Incorvaia, influencer ed ex concorrente di Grande Fratello Vip, è stata rinviata a giudizio dopo la denuncia dell’ex marito Francesco Sarcina, frontman de Le Vibrazioni. L’accusa? Aver pubblicato immagini della figlia Nina, 9 anni, per fini pubblicitari sui social senza il consenso dell’altro genitore.
La decisione della procura
Secondo quanto riportato da Repubblica, la pm Alessia Miele contesta alla Incorvaia la violazione degli accordi assunti durante la separazione da Sarcina. Il decreto parla chiaro:
“Al fine di trarre profitto per sé e per altri, Clizia Incorvaia avrebbe diffuso online, senza il consenso dell’ex coniuge, immagini e video della figlia minorenne.”
Il materiale contestato riguarda almeno cinque campagne pubblicitarie per brand di moda infantile, tra cui abiti e calzature.
I messaggi tra gli ex: lo scontro
Nella denuncia, Sarcina ha allegato uno scambio di messaggi privati con l’ex moglie, in cui le chiedeva esplicitamente di non usare più l’immagine della figlia per fini commerciali. La risposta dell’influencer, riportata negli atti, sarebbe stata diretta e inequivocabile:
“Io li campo grazie ai brand di moda e pago la scuola, i vestiti, etc.”
Una frase che, secondo il musicista, costituirebbe una vera e propria ammissione di sfruttamento economico dell’immagine della figlia, aggravata dal fatto che entrambi i genitori sono persone note, con un’esposizione mediatica potenzialmente dannosa per una minore.
La replica di Clizia Incorvaia: “Vergogna per lui”
Poche ore dopo la notizia del rinvio a giudizio, è arrivata la replica dell’influencer. In un’intervista Clizia ha detto:
“Provo vergogna per lui. Non riflette sui danni psicologici che queste denunce pubbliche possono provocare a sua figlia. Io sono l’unica che provvede a tutto, e lo faccio da sola.”
La vicenda, destinata a far discutere, riapre il dibattito sull’utilizzo dell’immagine dei minori da parte di personaggi pubblici, in particolare sui social, dove spesso l’intimità familiare si intreccia con esigenze di marketing.
Il processo si preannuncia delicato e con risvolti importanti, non solo per la famiglia coinvolta, ma anche per il mondo degli influencer e la tutela dell’infanzia online.