Calenzano, al momento dell'esplosione in corso due manutenzioni
La combinazione di interventi tecnici, malfunzionamenti e presenza di vapori infiammabili potrebbe essere stata determinante per il disastro

La mattina del tragico incidente al deposito Eni di Calenzano, erano in corso due interventi di manutenzione sugli impianti, uno scenario che potrebbe aver contribuito al disastro.
- Primo intervento: la riparazione di una condotta di alimentazione per il carico di carburante presso la pensilina numero 7, situata in prossimità del luogo dell’esplosione.
- Secondo intervento: la riparazione di due raccoglitori di vapori malfunzionanti presso la corsia 6, essenziali per trattenere vapori di benzina e altri carburanti durante il pompaggio.
La presenza di vapori infiammabili, combinata con questi lavori tecnici, potrebbe aver creato una situazione ad alto rischio. Secondo gli inquirenti, questa sequenza di eventi è una delle principali ipotesi per spiegare l’esplosione devastante.
Il carrello in sollevamento e la nube di vapori
Ulteriore elemento di criticità è stata l’operazione di sollevamento di un carrello nelle vicinanze della pensilina numero 6. Durante il sollevamento, si sarebbe formata una nube di vapori di carburante, altamente infiammabile.
Le testimonianze e i video raccolti confermano la presenza di questa nube poco prima dell’innesco. È plausibile che un’eventuale scintilla generata dai macchinari utilizzati per il sollevamento abbia dato origine all’esplosione.
Le falle nei sistemi di sicurezza
Gli inquirenti stanno ora concentrando le indagini sui piani di sicurezza adottati nel deposito. Si stanno esaminando documenti e protocolli per verificare:
- La congruità del piano interno di sicurezza dell’azienda.
- La conformità alle disposizioni degli enti di vigilanza per siti industriali ad alto rischio.
Queste analisi mirano a stabilire se le procedure di sicurezza fossero adeguate o se vi siano state omissioni che abbiano aggravato il rischio di incidente.
Le vittime e l’indagine in corso
Le salme delle cinque vittime rimangono a disposizione dell’autorità giudiziaria presso l’Istituto di Medicina Legale di Careggi. Ulteriori accertamenti saranno fondamentali per chiarire le cause del decesso e fornire elementi utili per attribuire le responsabilità.
Le famiglie delle vittime chiedono giustizia, e gli investigatori stanno lavorando per ricostruire ogni dettaglio della tragedia. L’obiettivo non è solo individuare i responsabili, ma anche prevenire incidenti simili in futuro.
Un monito per il futuro
La tragedia di Calenzano mette in evidenza l’importanza cruciale di rispettare rigorosi standard di sicurezza nei siti industriali ad alto rischio. Gli interventi tecnici in ambienti potenzialmente esplosivi richiedono una pianificazione scrupolosa e l’adozione di tutte le misure necessarie per evitare situazioni di pericolo.