Rione Sanità. Un Rione difficile nel quale tre settimane fa si un'ennesima sparatoria dove a farne le spese è stato un ragzzino.
Non una tentata rapina
Nemmeno le mire espansionistiche di un clan su un altro quartiere: dietro il ferimento di due minorenni, ci sarebbe un retroscena del tutto diverso.
Una storia di bullismo, come riporta Fanpage, maturata in ambienti di malavita. La sparatoria sarebbe stata la "vendetta" per le continue aggressioni subìte da un giovanissimo del quartiere da parte di ragazzi che provenivano da un'altra zona di Napoli e che lo avrebbero preso di mira.
I Fatti
Per ricostruire questa storia bisogna fare un passo indietro, alla notte del 6 aprile scorso, quando due giovanissimi arrivano al Pronto Soccorso dell'ospedale dei Pellegrini. Hanno 14 e 15 anni, sono stati feriti alle gambe a colpi di pistola.
I ragazzini feriti
prognosi di 15 giorni per uno, 12 per l'altro. Abitano nella zona delle Case Nuove, sono entrambi incensurati, ma uno di loro ha un cognome "pesante": è il figlio di un uomo di fiducia di Nicola Rullo, il boss arrestato alcuni anni fa quando era ritenuto reggente del clan dei Contini.
Le indagini
Ai carabinieri, intervenuti in ospedale, i due raccontano di essere stati feriti durante un tentativo di rapina. Due sconosciuti, dicono, li hanno fermati nella Sanità e li hanno minacciati con una pistola. Loro non hanno voluto consegnare lo scooter e quelli hanno sparato.
Dinamica classica, spiegazione per chi non vuole, o spesso non può, fornire dettagli alle forze dell'ordine. Ma è una versione che fa acqua: sul luogo della fantomatica rapina non ci sono bossoli né tracce di sangue, il sospetto è che siano stati feriti altrove.
Il Rione
Però, nel quartiere, cominciano a girare strane voci: meglio che i bambini per qualche giorno non stiano per strada, meglio che evitino determinate strade, certe piazze. Perché "ci sta un guaio, un guaio grosso".
Ed è sempre collegato a quel doppio ferimento: si teme la ritorsione. Nel quartiere si pensa che possa essere riconducibile a uno scontro tra clan, e che quindi un commando delle Case Nuove possa arrivare da un momento all'altro e, per vendetta, aprire il fuoco sui ragazzi in strada.
La vendetta per un ragazzo bullizzato
Quel doppio ferimento sarebbe stato la vendetta per una storia di bullismo. A sparare, questo si racconta tra i vicoli, sarebbe stato il parente di un ragazzo che dalle due vittime della sparatoria era stato preso di mira.
Un giorno, una settimana, un mese: continui sfottò che spesso si traducevano in aggressioni, fino a quando la vicenda non era arrivata all'orecchio della famiglia e qualcuno aveva deciso di intervenire.
L'intervento
Aveva preso una pistola ed era andato a cercare quei due. Non è chiaro se fosse già a conoscenza di quella parentela pesante, ma la storia si ferma qui: dopo averli feriti l'uomo sarebbe svanito. Si sarebbe costituito, forse, o si sarebbe comunque allontanato dal quartiere.(Fanpage)
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