alcol test

Un avvocato quarantenne di Viterbo ha vinto un ricorso contro una multa ricevuta il 14 dicembre, giorno dell’entrata in vigore del nuovo codice della strada. L’uomo, accusato di guida in stato di ebbrezza con conseguente sospensione della patente per quattro anni, ha dimostrato che l’auto era ferma e che si trovava in sosta a causa di un malore.

«Mi trovavo su via Trieste quando ho avuto un attacco di dissenteria, probabilmente causato da una congestione. Ho accostato per fermarmi e riprendermi, lasciando l’auto accesa per scaldarmi, dato il freddo intenso. Ero in una rientranza, quindi non creavo intralcio alla viabilità», ha raccontato l’uomo a Repubblica.

Il controllo della polizia

Mentre era fermo, due pattuglie della polizia si sono avvicinate al veicolo. Gli agenti gli hanno chiesto di sottoporsi all’alcol test, ma l’avvocato si è rifiutato, spiegando di non essere alla guida. Tuttavia, il rifiuto al test è stato interpretato come equivalente a un tasso alcolemico superiore al 2%, punito con la sanzione massima.

«Non stavo guidando, ero fermo per un malore. Questo dettaglio non è stato considerato e mi è stata applicata la sanzione massima, ma il veicolo era chiaramente in sosta», ha aggiunto l’avvocato.

La contestazione dell’incidente

Durante il controllo, un’auto ha tamponato le due volanti della polizia parcheggiate a bordo strada. Gli agenti hanno quindi contestato all’avvocato anche la responsabilità di aver causato l’incidente, nonostante la sua auto fosse ferma.

«È assurdo: non stavo guidando, non ho fatto l’alcol test, e la mia auto non ha avuto alcun ruolo nell’incidente. La contestazione è stata ingiusta», ha dichiarato.

La decisione del giudice di pace

L’avvocato ha presentato ricorso, sostenendo che né il malore né la sosta giustificavano le accuse mosse contro di lui. Il giudice di pace ha accolto le sue ragioni, annullando la multa e revocando la sospensione della patente.

Un caso che accende i riflettori sul nuovo codice della strada

Questo episodio sottolinea l’importanza di una corretta applicazione delle norme del nuovo codice della strada. L’introduzione di regole più severe per garantire la sicurezza stradale, come il controllo rigoroso dei tassi alcolemici, deve essere bilanciata da una valutazione oggettiva delle circostanze.

Il caso dell’avvocato di Viterbo invita a riflettere sulla necessità di distinguere situazioni di effettiva violazione della legge da quelle, come questa, che si rivelano infondate.

Mostro di Firenze, nuova pista: un sospettato mai indagato al centro delle indagini
Il "Pandoro-gate" entra nel vocabolario Treccani: il caso Chiara Ferragni diventa storia