ROMA. Lo ha ucciso un pugno violentissimo. E' accaduto oggi all'alba, a Roma, in via Tiburtina 90, all'interno di un negozio di kebab. Il figlio del titotare, appena 18enne, ha affrontato un cliente ubriaco. Il giovane, per difendersi, ha sferrato un pugno al volto dell'ubriaco mandandolo in coma. L'uomo ferito è stato trasportato all'Umberti I di Roma ricoverato in codice rosso ma le sue condizioni sono apparse sempre più complicate fino ad arrivare al decesso dell'uomo. Sul posto è arrivata la polizia che ha fermato l'omicida. Sembra che la vittima, ubriaca, sia entrata nel locale e si sia messa a dare fastidio ai clienti e poi abbia anche aggredito il figlio del titolare: il ragazzo, a quel punto, l'ha colpito con un pugno che è risultato fatale.

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COMO. Dramma in centro a Como. Un uomo di 67 anni è ricoverato in gravissime condizioni dopo che è stato colpito durante una banale discussione e ha picchiato la testa cadendo a terra. Ad aggredirlo è stato un ragazzo di 17 anni a seguito di una banale lite scaturita per il cane di quest'ultimo. Il ragazzo dopo l'aggressione si è dato alla fuga per poi consegnarsi ai carabinieri dopo qualche ora. E' successo a Tavernerio, paese della cintura urbana comasca.

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Tutto è iniziato attorno alle 18:30 di mercoledì, in via Roma a Tavernerio, quando una ragazza al volante di un'auto si è trovata improvvisamente di fronte un cane. Il proprietario dell'animale, il 17enne, si è messo a discutere in maniera veemente con la donna, tanto che il padre, inizialmente a bordo del mezzo, è sceso dall'auto intervenendo in sua difesa. A questo punto sarebbe stato colpito non è chiaro se con un pugno o uno schiaffo. A causa del colpo l'uomo è caduto a terra e ha battuto la testa, perdendo conoscenza. Il ragazzo è subito scappato. Le condizioni del 67enne sono apparse subito gravi tant'è vero che il 118 arrivato con un'ambulanza ha chiesto l'immediato intervento dell'elisoccorso. Arrivato all'ospedale Sant'Anna di Como è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e ora si trova in coma in rianimazioni. Le sue condizioni restano critiche. Il ragazzo invece dopo circa tre ore si è presentato assieme ad uno zio nella caserma dei carabinieri di Albate e ha ammesso le proprie responsabilità. Il padre del ragazzo aveva inizialmente cercato di incolparsi ma poi il 17enne ha raccontato tutto: si è spaventato e per questo è fuggito. La sua collaborazione ha convinto il magistrato a non emettere provvedimenti restrittivi. Per lui, al momento, una denuncia a piede libero con l'accusa di lesioni personali gravissime. Situazione che potrebbe peggiorare se il 67enne dovesse non sopravvivere. Fonte: Tgcom24 Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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