In una recente intervista a "La Vita in Diretta," il legale del chirurgo titolare della clinica coinvolta nel tragico caso di Alessia Neboso ha sostenuto che il medico non è assolutamente responsabile della morte della giovane ventiduenne.

Il legale ha chiarito che il chirurgo non ha partecipato all'intervento chirurgico in questione, ma è intervenuto solo successivamente. Ovvero in una data successiva al 20 settembre. La paziente aveva contattato il dottore attraverso una videochiamata, e questi le aveva prescritto farmaci per il dolore correlato al drenaggio.

Il legale ha ulteriormente ricostruito l'accaduto, spiegando che Alessia Neboso era stata visitata dalla dottoressa che l'aveva operata, ma era stata rimandata a casa. Il giorno seguente, tornando in clinica, è stata raccomandata immediatamente al pronto soccorso da un altro medico.

«C’è anche il dottore da me assistito - specifica il legale - che dice ‘ricoveriamola immediatamente in pronto soccorso’. Si decide dove ricoverarla e la struttura più vicina è una clinica che ha il pronto soccorso. I parenti di Alessia pare gli abbiano detto ‘Dottore, decida lei, faccia lei, noi ci affidiamo a lei’». Parenti che, oggi, chiedono giustizia e sono scettici verso l’operato del chirurgo. Ma il legale ribadisce: «Lui non ha commesso errori».

Il fidanzato di Alessia, Mario, ha espresso il desiderio di ottenere giustizia per la sua amata. Ha raccontato il suo dolore per la situazione, sottolineando il desiderio di avere risposte sulla tragica morte della sua Alessia.

"Andai in ospedale e la vidi che stava piena di tubi, tre secondi la guardai e me ne andai, non la volevo vedere così, non mi avvicinai proprio al letto e di questo mi rammarico, io l'ho vista 3 secondi da lontano. Mi disse: Mario mi voglio rifare il seno, io non sono mai stato d'accordo, erano tutti quanti contro perché lei era una bellezza sovrannaturale, lei le ragazze le bruciava tutte, anche in Francia. Ma era complessata, piangeva tutti i giorni davanti allo specchio, questo seno è stata la sua rovina».

Ora Mario chiede giustizia. «Ormai Alessia non me la ridà più nessuno, voglio solo giustizia, voglio che prendono le chiavi e le buttano. Voglio solo questo. Un chirurgo famoso mi fa morire "muglierema". Voglio sapere perché l'hanno portata direttamente a Villa dei Fiori, che era l'ospedale più vicino. E perché quando le è salita la febbre la rimandano a casa sapendo che non era normale, deve rispondere a questo. Mi hanno strappato il cuore dal petto, mi manca il suo sorriso, i suoi occhi, l'odore dei suoi capelli, tutto. Vorrei dire che non ho più voglia di vivere però non lo dico perché lei non vuole questo. Il mio scopo adesso è dare giustizia ad Alessia, deve pagare (il chirurgo, ndr), deve marcire in galera".

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