Sara Centelleghe
Sara Centelleghe

L’omicidio di Sara Centelleghe, la giovane 18enne del bergamasco, ha assunto contorni ancora più drammatici con l’aggiunta di dettagli inquietanti: secondo le indagini, la ragazza è stata uccisa con circa trenta colpi inferti con delle forbici. 

Per questo motivo, il pubblico ministero Giampiero Golluccio sta valutando l’aggravante della crudeltà nei confronti dell’imputato, Jashan Deep Badhan, un 19enne di origini indiane, vicino di casa della vittima, arrestato sabato scorso. Il caso ha sollevato un'ondata di sconcerto nella comunità locale, suscitando numerosi interrogativi sulle motivazioni e la dinamica del delitto.

Omicidio nel Bergamasco: Sara Centelleghe uccisa con trenta colpi di forbici

La tragedia si è consumata nel bergamasco, dove Sara Centelleghe, appena diciottenne, è stata brutalmente aggredita e uccisa. Secondo le prime indagini, il sospettato Jashan Deep Badhan avrebbe inferto alla giovane una trentina di colpi con delle forbici, concentrandosi su viso e addome. Inizialmente si parlava di circa dieci ferite, ma i recenti accertamenti hanno rivelato una violenza maggiore rispetto a quanto ipotizzato inizialmente. Questo sviluppo ha spinto il pm Giampiero Golluccio a valutare l’inserimento dell’aggravante della crudeltà, un elemento che potrebbe incidere pesantemente sul quadro accusatorio e sulla pena che Badhan rischia in caso di condanna.

Indagini in corso e la dinamica dei fatti

Jashan Deep Badhan è stato arrestato sabato mattina, inizialmente come testimone, ma ben presto le indagini si sono orientate verso di lui come principale sospettato. Abitando nello stesso complesso residenziale di Sara, il giovane aveva un accesso diretto alla sua abitazione e, secondo la ricostruzione, avrebbe dovuto incontrare un’amica della vittima, una ragazza di 17 anni che era presente a casa di Sara la notte del delitto. Tuttavia, i due non si sono mai incrociati, e questo dettaglio ha insospettito ulteriormente gli inquirenti, che hanno deciso di approfondire la sua posizione.

Durante l'interrogatorio previsto per domani, 29 ottobre, Badhan avrà l’opportunità di spiegare il suo comportamento e le circostanze che hanno portato alla tragedia. Parallelamente, il pm ha incaricato un medico legale per condurre l’autopsia sul corpo della vittima, anche se la data esatta dell’esame non è stata ancora fissata. L’autopsia avrà un ruolo cruciale nel chiarire l’entità delle ferite e la sequenza dell’aggressione, fornendo dettagli chiave che potrebbero ulteriormente confermare o smentire l’accusa di crudeltà.

La prova chiave: la ferita alla mano del sospettato

Un elemento determinante che ha indirizzato i sospetti su Jashan Deep Badhan è stato la ferita alla mano destra, un dettaglio che ha insospettito i carabinieri fin dai primi momenti dell'indagine. Sabato mattina, Badhan è stato convocato in caserma come testimone, ma la ferita alla mano ha subito attirato l'attenzione degli inquirenti. Si è ipotizzato che la lesione sia stata causata durante l’aggressione, mentre infliggeva i colpi a Sara. Questo particolare ha portato i carabinieri a trattenere Badhan, trasformando la sua posizione da semplice testimone a principale sospettato. Attualmente, il giovane si trova in carcere, ma è stato accompagnato in ospedale per ricevere cure mediche per la ferita riportata durante l’aggressione.

Un caso che scuote la comunità e alza l'attenzione sulla violenza giovanile

La morte di Sara Centelleghe ha scosso profondamente la comunità bergamasca e sollevato molte domande sull’aumento della violenza tra i giovani. L’aggressività, la brutalità e l’intensità dell’aggressione portano a chiedersi quale possa essere stata la motivazione di un delitto così efferato. I prossimi giorni saranno cruciali per chiarire non solo la dinamica dell’omicidio, ma anche per comprendere se ci siano state precedenti tensioni o se l’atto sia stato frutto di un raptus di violenza inspiegabile.

Verso una possibile aggravante della crudeltà

Il caso dell'omicidio di Sara Centelleghe e l'arresto di Jashan Deep Badhan pongono ancora più interrogativi e sconcerto, soprattutto alla luce della possibilità che venga applicata l'aggravante della crudeltà. Domani, durante l’interrogatorio, emergeranno forse nuovi dettagli che potranno contribuire a ricostruire il contesto e le motivazioni di un atto così violento. Nel frattempo, il pm Golluccio e la squadra investigativa continuano il loro lavoro per portare alla luce ogni dettaglio utile a dare giustizia alla giovane vittima e alla sua famiglia, ponendo un ulteriore accento sul delicato problema della violenza nelle relazioni di vicinato e nel contesto giovanile.

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