"Principessa mia, ti ritroverò." Queste sono le parole di Kathrina Alvarez, pubblicate su Facebook, per esprimere la sua speranza e la sua convinzione di poter riabbracciare sua figlia Kata. Kathrina è stata dimessa dall'ospedale di Torregalli, dove era stata ricoverata dopo aver ingerito candeggina in uno stato di disperazione.

Ha ammesso di aver commesso un errore, ma ora si sente più forte e determinata a non arrendersi finché non ritroverà sua figlia. In un messaggio diffuso sui social dal gruppo "Peruanos unidos" di Firenze, Kathrina ha chiesto il sostegno delle persone, sostenendo di credere che Kata sia ancora viva e che qualcuno l'abbia portata via.

Da ieri, Kathrina è di nuovo accanto a suo marito, Miguel Angel Romero, che è stato rilasciato dal carcere di Sollicciano dove era detenuto per reati finanziari. L'avvocato di Miguel ha ottenuto l'obbligo di firma due volte a settimana presso la stazione dei carabinieri per consentirgli di stare vicino alla famiglia. Miguel ha visitato sua moglie in ospedale e poi è tornato all'ex hotel Astor per riabbracciare Kathrina.

Insieme, hanno fatto un'apparizione in diretta televisiva su "Chi l'ha visto?", implorando di riportare indietro la loro bambina e chiedendo aiuto nella ricerca. Kathrina esprime la sua disperazione e il dolore che sta provando, mentre Miguel fa appello per qualsiasi informazione che possa offrire una speranza. Sebbene Miguel abbia avuto dei problemi con l'occupazione dell'Astor in passato, esclude che ciò sia la causa del rapimento e supplica di non coinvolgere Kata in questioni che non la riguardano.

Kathrina prega chiunque abbia preso Kata di lasciarla andare, indipendentemente dal motivo. Suggerisce inoltre di lasciarla in una chiesa o ovunque desiderino, affermando di non dover dimostrare nulla a nessuno. Fa appello al suo dolore e alla sua mancanza di contatto con la figlia negli ultimi cinque giorni. Miguel rivela che hanno affrontato molte difficoltà all'inizio della loro vita in Italia, ma hanno fatto del loro meglio per Kata.

Sono stati in varie città alla ricerca di una sistemazione, ma hanno avuto difficoltà a trovare un alloggio. Infine, Miguel ha trovato una stanza all'ex hotel Astor tramite la comunità peruviana. Non si tratta di un affitto regolare, ma di una quota per il "diritto" di utilizzo delle camere. Miguel ritiene che il rapimento sia avvenuto per estorsione, ma sostiene che Kata non abbia nulla a che fare con ciò e desidera solo il benessere della sua famiglia.

All'interno dell'ex hotel occupato, le tensioni tra gli occupanti aumentano. Alcuni occupanti rumeni accusano i peruviani di sapere dove si trova la bambina. Un ex rappresentante del Movimento di lotta per la casa, che ha aiutato il primo gruppo a occupare l'hotel, rivela che all'interno dell'edificio ci sono conflitti più gravi di quanto precedentemente riportato, tra gruppi latini che si occupano di spaccio di cocaina e racket delle stanze. Questo ambiente caotico sembra aver trascinato anche Kata nella sua spirale.

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