ricercatore al lavoro

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) invita alla prudenza dopo la conferma di un caso di influenza aviaria in un gatto in provincia di Bologna. Sebbene il rischio di contagio per cani e gatti sia definito basso, non può essere escluso, soprattutto in presenza di uccelli infetti.

Linee guida per proteggere gli animali domestici

L’ISS ha diramato alcune raccomandazioni per ridurre il rischio di esposizione al virus:

  • Evitare contatti con uccelli selvatici: Gli animali domestici non devono entrare in contatto con uccelli, vivi o morti, specialmente in zone dove è stata segnalata l’influenza aviaria.
  • Attenzione all’alimentazione: È sconsigliato somministrare carne cruda o prodotti di origine animale provenienti da allevamenti non controllati, poiché potrebbero essere contaminati.

Questi accorgimenti sono particolarmente rilevanti per chi vive in aree rurali o in prossimità di habitat frequentati da uccelli selvatici.

Come si trasmette il virus agli animali domestici?

L’influenza aviaria si trasmette tramite contatto con materiali contaminati, come piume, feci o carne infetta. Sebbene i casi di infezione in cani e gatti siano rari, è essenziale prestare attenzione a sintomi sospetti, tra cui:

  • Febbre
  • Difficoltà respiratorie
  • Letargia

In presenza di questi segnali, è consigliabile contattare immediatamente un veterinario.

Un rischio basso ma da non sottovalutare

L’ISS rassicura che il rischio per gli animali domestici è controllabile con misure preventive e igiene adeguata. Tuttavia, la vigilanza è fondamentale, soprattutto in aree colpite dal virus. Adottare le precauzioni consigliate può ridurre drasticamente la possibilità di contagio.

La prevenzione è la chiave per tutelare la salute degli animali domestici. Pur trattandosi di un rischio limitato, seguire le indicazioni dell’ISS permette di proteggere cani e gatti, garantendo loro un ambiente sicuro e lontano da potenziali fonti di infezione.

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