Arrestati truffatori a Genova, fingevano incidenti per estorcere denaro agli anziani
Dopo due anni di attività, i carabinieri arrestano 29 persone. Il bottino delle truffe ammonta a 700 mila euro.
Un’organizzazione criminale che per due anni ha raggirato decine di anziani con la tecnica della “truffa del finto maresciallo” è stata sgominata dai carabinieri del comando provinciale di Genova. Con un’operazione denominata “2 ottobre”, in onore della Festa dei nonni, le forze dell’ordine hanno eseguito 29 misure cautelari, mettendo fine a un sistema ben oliato che ha fruttato ai truffatori circa 700 mila euro in denaro e gioielli.
La truffa del finto maresciallo: come agiva la banda
Lo schema dei truffatori era sempre lo stesso: le vittime, quasi sempre anziani soli, ricevevano una telefonata da un presunto maresciallo dei carabinieri, che raccontava loro di un grave incidente stradale in cui era rimasto coinvolto un familiare. Secondo il copione, il figlio o il nipote della vittima aveva causato il sinistro, e per evitargli l’arresto era necessario versare immediatamente una somma di denaro o consegnare oggetti di valore.
Per impedire alle vittime di contattare i veri familiari e smascherare l’inganno, i truffatori tenevano occupata la linea telefonica fino al momento in cui un complice, travestito da carabiniere, si presentava alla porta per riscuotere il pagamento.
Gli arresti: 29 persone coinvolte
Dopo mesi di indagini e pedinamenti, i carabinieri hanno eseguito 29 misure cautelari:
- 21 arresti in carcere,
- 5 ai domiciliari,
- 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’organizzazione era guidata da Alberto Macor e Marica Mastroianni. Macor, 40 anni, aveva recitato nel film Gomorra di Matteo Garrone, interpretando il ruolo di Marco, l’amico di Ciro. Ma invece di proseguire una carriera nel cinema, si era dato a un altro “ruolo”: quello di truffatore seriale, spostandosi nel Nord Italia per mettere in atto i suoi raggiri.
Il bottino: 700 mila euro tra denaro e gioielli
Secondo i carabinieri, la banda ha messo a segno 45 truffe riuscite su un totale di 54 tentativi, accumulando un bottino complessivo di 700 mila euro. Le telefonate venivano effettuate da Bed & Breakfast affittati appositamente, trasformati in call center della truffa, da cui venivano contattate decine di vittime ogni giorno.
Le truffe più crudeli: l’inganno della madre disperata
Tra le chiamate più spietate intercettate dagli investigatori, spicca quella a una madre anziana, terrorizzata dai truffatori. “Guardate che vostro figlio sta piangendo come un bambino, ha investito una donna ed è spaventatissimo”, le diceva un finto carabiniere, aumentando la sua angoscia. Poi l’ultima mossa: “Suo figlio è in caserma. La donna che ha investito sta perdendo la vita e lui deve andare in carcere. Per evitarlo, deve pagare subito i danni”.
Un’organizzazione che sfruttava la paura e l’ansia degli anziani
La strategia dei truffatori era costruita per colpire le emozioni delle vittime, facendole sentire in dovere di agire in fretta per salvare i propri cari. Spesso, gli anziani consegnavano denaro, gioielli e bracciali, convinti di fare la cosa giusta.
L’operazione 2 ottobre ha smantellato un’organizzazione che per due anni ha seminato terrore tra gli anziani di tutta Italia. Grazie al lavoro della Procura e dei carabinieri, 29 persone sono state fermate e il giro di truffe è stato finalmente interrotto. Un monito a tutti: mai fidarsi di telefonate sospette e, in caso di dubbi, contattare subito le forze dell’ordine.