Leonardo Calcina suicida a 15 anni, il pentimento di un ragazzo
«Ero violento e ho tentato il suicidio. Vi spiego perché facevo bullismo»
Il tragico suicidio di Leonardo Calcina, un adolescente di 15 anni, ha sconvolto la comunità di Senigallia, in provincia di Ancona. Leonardo era vittima di bullismo, un fenomeno che colpisce molti giovani ogni giorno.
Il dolore e la disperazione provati dal ragazzo lo hanno portato a prendere una decisione drammatica: togliersi la vita. Questo tragico evento ha riacceso il dibattito pubblico sull’importanza di riconoscere e contrastare il bullismo nelle scuole e nella società.
La testimonianza di un ex bullo: “Volevo farmi vedere, cercavo appagamento”
In un'intervista al Corriere della Sera, un ex bullo di 25 anni ha deciso di raccontare la sua esperienza, spiegando i motivi che lo spingevano a tormentare i suoi compagni di classe. Oggi, pieno di rimorso, il giovane cerca di espiare le sue colpe, ammettendo che il suo comportamento era dettato da insicurezze e frustrazioni personali.
«Vedevo il dolore nei loro occhi, ma non mi fermavo», racconta. Nonostante le richieste disperate di alcuni compagni di lasciarli in pace, l’ex bullo continuava a umiliarli. La sua confessione è segnata da un profondo pentimento: «Volevo farmi vedere, cercavo di sembrare forte. Ma alla fine stavo solo cercando di riempire un vuoto interiore, un senso di appagamento per qualcosa che mi mancava».
La competizione con i fratelli e il rendimento scolastico
Una delle principali motivazioni dietro il comportamento aggressivo del giovane era la frustrazione per il suo scarso rendimento scolastico. «Vedevo i miei compagni che andavano bene a scuola e questo mi creava frustrazione», ammette. Inoltre, si sentiva in competizione con i suoi fratelli, che considerava più bravi di lui, sia negli studi che nella vita. Questa competizione, sommata alle sue difficoltà, lo portava a sfogare la rabbia sugli altri, alimentando un circolo vizioso di violenza e sofferenza.
Il ruolo delle cattive amicizie e la negazione del problema
L’ex bullo riconosce anche l'influenza negativa delle amicizie. «Avevo cattive compagnie, che non mi aiutavano a migliorare». Nonostante fosse stato convocato più volte in presidenza e sospeso dalla scuola, il giovane negava sempre ogni responsabilità. Le accuse da parte degli adulti non riuscivano a far breccia nel suo atteggiamento, che continuava a rimanere ribelle e violento.
La ricerca del perdono e la sensibilizzazione sul bullismo
La decisione di raccontare la sua storia arriva dopo il suicidio di Leonardo. L’ex bullo sente il bisogno di sensibilizzare il pubblico e di affrontare i propri sensi di colpa. «Se penso a quello che ho fatto, soffro tantissimo», dice, ammettendo di convivere con il peso delle sue azioni. Ma il dolore più grande lo prova sapendo che un ragazzo di 15 anni, proprio come Leonardo, si è tolto la vita perché vittima di bullismo.
Il giovane riconosce di aver ignorato i segnali del proprio malessere, che lo hanno spinto anche ad abusare di alcol e droghe. «Ero violento, ma anche molto infelice», confessa, rivelando di aver tentato il suicidio due volte. Oggi vive in una comunità, dove cerca di ricostruire la sua vita e di fare pace con il passato.
Bullismo: un problema ancora troppo presente
Il suicidio di Leonardo è solo uno dei tanti episodi tragici legati al bullismo. Le scuole e le istituzioni devono continuare a lavorare per prevenire questo fenomeno e per fornire sostegno alle vittime. La testimonianza dell’ex bullo dimostra come anche chi pratica violenza può essere, a sua volta, una persona fragile e insicura, spinta da motivazioni profonde e irrisolte.
La speranza è che storie come quella di Leonardo e del giovane pentito possano aiutare a creare una maggiore consapevolezza, sensibilizzando non solo le scuole, ma anche i genitori e i ragazzi stessi, affinché nessuno debba più soffrire o perdere la vita a causa del bullismo.