Sanremo, vince Diodato. Tra tante promesse e speranze mancate, è stato il Festival dello spettacolo
Sabato 8 febbraio Anno Domini 2020. Il peggio è passato. Ci avviciniamo al traguardo finale. Il nostro porto d'arrivo. Abbiamo perso pezzi e la nave non ha tenuto la tempesta come avremmo sperato ma si vede, ormai, la costa. E rieccoci qui!!! Sappiamo della squalifica di Bugo e Morgan. Si accusano di essersi sabotati vicendevolmente, che uno è pazzo, l'altro è plagiato dai discografici. A quello gli puzza il fiato, l'altro è il figlio di una meretrix. Tutto e il contrario di tutto. Ma sarà una trovata pubblicitaria? Chissà. Di fatto sono schizzate visualizzazioni e vendite di un brano che, diversamente, sarebbe finito nel dimenticatoio dell'ultimo posto. Ripeto l'impressione che ne ho avuto dal primo ascolto: musicalmente una marchetta agli anni 80, con un cantato simil Battiato e un testo che sembrava più una lista della spesa che un pensiero compiuto. Ma tant'è. Veniamo invece alla serata molto velocemente, come ci tiene a sottolineare Fiorello: Inizia subito Michele Zarrillo. Ma perché è passato il tempo dei Semiramis?? Elodie finalmente si esibisce per l'ultima volta (qualcuno dice vincerà, non mi meraviglierebbe), Nigiotti, Digiotti (forse questa è una nave). Confermo le mie precedenti impressioni di febbraio: per quanto possa impegnarsi il pezzo non vola benché se la cavi con la chitarra. Tiriamo il fiato. Forse il peggio sta passando (non è passato del tutto eh!). Irene Grandi da una bella prova di sé e la segue a bomba Alberto Urso. Nessuno dei due (ma anche i precedenti) mi rimane dentro. Diodato invece migliora sera dopo sera. Masini pare abbia suonato anche se non me ne sono accorto.. Piero Pelù partito in sordina la prima serata invece diventa sempre più immenso. Anche la band, con lui, guadagna spazio. Performance da grande rocker: energica, energetica, sensata. Il brano è un già sentito Pieropelusismo ma funziona. E pure parecchio bene. Dedicata al nipotino, è già accusato di plagio di un brano dei The Rasmus. Levante! Tiki Bom Bom. Già con un titolo così per me l'avrebbero dovuta arrestare ma pare che piaccia. Pardon è Tiki Tiki Bom Bom Bom. I tiki sono due e i bom sono tre. Grande pezzo. Ovviamente sono ironico. Nel frattempo che finisce rileggo il resto del pezzo, vah. Ho riletto. I Pinguini Tattici Nucleari sono un pò lo Stato Sociale del 2020, solo meno qualunquisti. Ma come bravi pinguini, sono in frac. Portano un brano che, benché non sia un capolavoro, si fa ascoltare, ballare, e fa divertire. Soprattutto divertire. E'già diventata la colonna sonora di uno spot, ergo è un successo. La struttura, come molti dei brani presentati è un coldplayismo: cori, sorrisi, ritornelli orecchiabili, testi accattivanti e accordi maggiori. Non può non rimanere impressa. Ritorna Sabrina Salerno ed Achille Lauro. Ci domandiamo da cosa si travestirà stasera, ma lo scopriamo subito. Elisabetta I, luminoso, glitterato. Deve recuperare la scena rubata da Morgan e Bugo. Ce la farà? Boss Domm sempre più in blu, pantaloncini corti e una diavoletto come Angus Young degli ACDC. Io ora fossi gli ACDC mi offenderei per l'attenzione che mi riservano rapper e trapper. Achille con i pantaloni di Bowie e una parrucca con perle. Quel che rimane in ombra è la musica. Il pezzo è molto orecchiabile ma niente di nuovo rispetto a Rolls Royce. Interessante scoprire che la sua esibizione di ieri sera è finita nella sezione gay del noto sito a luci rosse Pornhub. Dj Cally. Performanche più energica ma purtroppo non riesce ad andare oltre sé stesso. Ed è dura. Bravo Raphael Gualazzi con la sua Carioca. Brano che si fa ballare e piacevolmente ascoltare. Lui al piano poi è sempre una garanzia. Lo sentiremo sicuramente in radio. "Ho amato tutto". Ho ascoltato in silenzio tutto il brano ascoltandone ogni singola parola. Tosca conquista e fa rimanere senza parole. Eccezionale. Spero vinca lei. Gabbani ha classe ma proprio sto brano non mi piace. Ci rifaremo sicuramente con un altro anno. Benché sia uno dei candidati al podio. Non basterà a ribaltare la classifica ma finalmente Rita Pavone rende giustizia al bel brano che ha presentato. Sicuramente uno dei più rock di tutto il festival, sicuramente più azzardato e sperimentale di quello di Piero Pelù. Beppe Vessicchio superstar. Basta pronunciarne il nome per eccitare l'Ariston. E'il primo anno che si usano gli interpreti del linguaggio dei segni. Una bella cosa per i non udenti che almeno possono rendersi conto delle interpretazioni dei cantanti. Ovviamente eravamo arrivati alle Vibrazioni. Loro suonano bene e il brano è orecchiabile ma non brilla per originalità e suona uguale ad altri del gruppo. Biagio Antonacci superospite. Con brani vecchi e nuovi da una strigliata a molti pseudo cantantucci. Serata finale anche per Anastasio e le chitarre in primo piano. Chandler e bottleneck. Un bel muro di suono per un pezzo che pure farà la sua bella strada. Si, lo so non riesco a pungere stasera ma mi/ci hanno preso per sfiancamento. Ma andiamo avanti, manca poco! Riki. Ma è un big? C'è qualcosa che assomiglia al pezzo di Gabbani. Che a sua volta assomiglia alla canzone di Sanremo di Fiorello. Bello l'effetto che modifica la voce. Ma a che serve? Ecco. Leggo due righe. Esce da Amici di De Filippi. Maria ha fatto tanti di quei danni alla musica italiana che manco la sordità. Leggevo che il ragazzino se l'è presa con la giuria demoscopica che non lo premia: vivaddio c'è ancora gente con le orecchie! Giordana Angi. Mezza francese. Come Elodie. Esce da Amici. Come Elodie. Come Ricky. Perché? Nel frattempo il brano finisce e non me ne sono accorto. Jannacci. Paolo. Proviamo ad andare oltre la somiglianza fisica col padre. Innanzitutto ha una voce molto più bella. Poi ha una delicatezza interpretativa non da poco. Elettra. Elettra. Elettra Lamborghini. Lei se lo ripete sempre a inizio del brano per non dimenticare il nome. Lo fa pure Baby K, che è un altro genio. Oggi il brano aveva una tonnellata di visualizzazioni e sicuramente sarà un successo benché musicalmente sia molto terra terra. Ecco che la nostra azzarda insieme al direttore d'orchestra dei passi di danza. E finalmente il resto (con tutto il resto) scompare. L'ultimo!!! Finalmente! Rancore. "Eden". Codisce è solo un codisce. Parla col pavimento mentre canta, sarà l'orario. Gesticola, gesticola ancora. Non è male il brano. Codisce, solo un codisce. Ma proprio codice non gli viene? Bello l'arrangiamento. Non è il mio genere ma il ragazzo (si può chiamarlo così?) se la cava bene. Sabrina Salerno canta Boys Boys Boys: ma se erano trent'anni che era sparita c'era una ragione o no? Vogliamo riscoprirlo stasera? Un'Elettra degli anni 80. Sanremo 2020, la classifica finale Ultimo posto lo spocchioso Riki. Elettra al terzultimo posto. Nigiotti e Angi poco giù di lì con Zarrillo e Pavone. Mi spiace per Pavone e Jannacci poco più su. Masini, scontato, quindicesimo. Altro Amici (Alberto Urso al 14°). Anastasio al 13° mi lascia perplesso ma tant'è. Levante al dodicesimo e più di tanto non poteva. Mi spiace per Gualazzi e Rancore che si piazzano intorno al 10°. Achille Lauro all'8° posto (fin troppo ma venderà tantissimo come sempre). Elodie al settimo, miracolata. Ahia! Tosca al settimo posto, niente di nuovo sotto il sole. Pierò Pelù strappa un buon quinto posto. Le vibrazioni al quarto ma è sempre lo stesso pezzo. Rimangono i primi tre: Diodato, Gabbani e Pinguini Tattici Nucleari. Diciamo che tutto sommato era una classifica prevedibile: erano quelli che erano dati per vincitori ai centri scommesse. E ritorniamo al discorso partito cinque giorni fa: a Sanremo la posizione in classifica non è sinonimo di qualità. Sono tre canzoncine ascoltabili, indubbiamente, ma niente di trascendentale e qui ritorniamo al secondo assunto con il quale avevamo iniziato il tutto è "il mercatino della canzone italiana". Su questo palco sono passati grandi, grandissimi nomi del presente e del passato ma di fatto la musica di qualità non sempre si assesta ai primi posti. E, soprattutto spessissimo non entra nemmeno all'Ariston. D'altronde già la scelta dei partecipanti, come avete potuto leggere da queste pagine ma anche vedere coi vostri occhi e sentire con le vostre orecchie non è stata sempre ispirata. Ciò che manca a Sanremo da anni ormai è una direzione artistica degna di questo nome. Attendiamo i primi tre nomi. Fiorello mitico percula trapper e tripper con l'autotune, cioè quel particolare effetto che usano quando questi eseguono i loro pezzi (dire cantare è troppo). E, per la serie non c'è mai fine al peggio, troviamo una Diletta Leotta in gran forma che ha deciso di farci dimenticare Elettra Lamborghini. Non capace di tenere il benché minimo tempo e ignara del significato del termine "dinamica" riesce a darci in pasto una esibizione che ci si sarebbe potuti risparmiare. Ciuri tuttu l'annu diventa la favola del trash. Ora finalmente possiamo dire, dopo aver visto Leotta e la fidanzata di Ronaldo: Elettra non sei ultima!!! Ridateci Bugo... Arriviamo al terzo posto. Sono le due di notte e i Pinguini Tattici Nucleari si aggiudicano la medaglia di bronzo. La serata si dilata ancora. Rimangono Gabbani e Diodato. Ed ecco non del tutto scontato: Diodato porta a casa il primo posto. E'finita questa cinque giorni tra grandi attese e tante promesse e speranze mancate. La chiave di lettura di questo Festival, la sua cifra, è stato l'intrattenimento, lo spettacolo. Come Fiorello stesso ha detto per alcuni giorni non abbiamo sentito parlare di virus, di guerre o di politica. Ecco. Se preso così il Festival è stato un bel momento collettivo. Ma non parlateci di musica italiana. Non è questa la sua casa, seppure ne abbia una ancora.