Nuovo Dpcm, l'ira del sindaco di Napoli sulle disposizioni del premier in base al coprifuoco nelle città. Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, non puo' lasciare i sindaci "con il cerino in mano".
A dirlo, il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris. Dopo che il premier "ha annunciato che i sindaci potranno adottare coprifuoco parziali, di vie e piazze, dalle 21", l'ex pm, che riconosce a Conte "sensibilita' istituzionale e la coesione che deve caratterizzare questo difficilissimo periodo che vive la nostra Repubblica", dice di non poter credere "che si sia deliberatamente e dall'alto, senza consultare sul punto i sindaci d'Italia, scelto di scaricare su di noi una decisione non praticabile".(Agi)
E ancora aggiunge
L’effetto delle parole pronunciate dal Presidente del Consiglio davanti a milioni di italiane e italiani sarà quello di lasciare ancora una volta i sindaci con il cerino in mano.
Lo Stato
Sceglie, quindi, di puntare il dito per nascondere quello che non si è fatto, in tante parti del Paese, per rafforzare la rete territoriale di sanità pubblica.
Provo amarezza, sconforto e delusione per uno Stato che non ha la sensibilità, la volontà e la lungimiranza di mettere al centro i suoi cittadini e chi li rappresenta, a mani nude, sul territorio, con poche risorse umane e spesso senza un euro.
Dopo 9 mesi dallo scoppio della pandemia
E' un segno di debolezza e mancanza di lucidità dello Stato. Non riuscire a garantire il controllo del territorio e scaricarlo sui sindaci che spesso non hanno né personale, nè soldi, per pagare straordinari.
Presidente Conte corregga il tiro, faccia il generale che sta vicino ai soldati che combattono sulla prima linea con pochi viveri e poche armi e che cercano, ogni giorno, di arginare epidemia sociale, economica e lavorativa e contenere l’avanzata del contagio criminale”.
Ma De Magistris non è il solo a insorgere
"Il governo inserisce in un dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell'opinione pubblica. Questo non lo accettiamo". Così il presidente dell'Anci, Antonio Decaro sottolineando che "nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare".
I sindaci - prosegue Decaro - sono abituati ad assumersi le loro responsabilità. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso".
Origine dello scontento dei primi cittadini, la norma contenuta nel dpcm che attribuisce proprio ai sindaci la possibilità, e la responsabilità, di chiudere dalle ore 21 quelle vie e quelle piazze dove si ritiene che possano crearsi assembramenti, imponendo quindi di fatto un "coprifuoco" a determinate zone cittadine.
Sindaco Firenze:
"Governo non lasci a noi la scelta sul coprifuoco" Sulla stessa linea anche il sindaco di Firenza, Dario Nardella. "So che la situazione è difficile ma lasciare sulle spalle di noi sindaci la scelta delle zone dove imporre e controllare il coprifuoco è impossibile. Il governo corra ai ripari subito e cambi questa regola", scrive infatti su Twitter il primo cittadino del capoluogo toscano.
Gori, sindaco di Bergamo:
"Stralciare norma su chiusura zone" La norma che prevede che siano i sindaci a chiudere le zone dove potrebbero crearsi assembramenti è giudicata "non realizzabile con le sole forze di polizia locale" a disposizione delle amministrazioni locali.
Lo scrive su Facebook il sindaco di Bergamo, Gorgio Gori. "Condivido dunque - prosegue - la posizione del presidente dell'Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro, rilanciata in queste ore da moltissimi altri sindaci". E "condivido pertanto, insieme agli altri sindaci, la richiesta al governo che la disposizione sia stralciata dal dpcm. Nell'attuale formulazione è infatti inapplicabile", conclude Gori.
Orlando: "Non scaricare le responsabilità sui sindaci" "Il governo nazionale non può minimamente pensare di scaricare sui sindaci le sue responsabilità, dopo mesi durante i quali il ruolo delle amministrazioni locali è stato a dir poco sottovalutato.
Se il governo valuta che la situazione in Italia sia grave e stia ulteriormente peggiorando come in altri Paesi d'Europa, si assuma le sue responsabilità come hanno fatto altri governi europei.
Se si valuta la necessità di una sorta di "lockdown notturno" che somiglia molto al coprifuoco, il governo lo decreti e disponga chi, come e con quali forze deve effettuare i controlli. Basta con il gioco al massacro contro le amministrazioni locali". Lo ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.(Tgcom24)
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