giorgia meloni

Tra la neve e il vento tagliente della Lapponia, Giorgia Meloni ha preso parte al primo vertice Nord-Sud dell’Unione europea organizzato nella regione artica. Un incontro che ha visto coinvolti quattro Stati membri – Italia, Grecia, Finlandia e Svezia – riuniti nel cuore di Saariselkä, a circa 260 chilometri a nord del Circolo Polare Artico. Nonostante i problemi di salute e il freddo pungente, la presidente del Consiglio ha ribadito la necessità di rafforzare la sicurezza europea, con un occhio di riguardo alla questione delle frontiere e al conflitto russo-ucraino in corso. Ad accogliere i leader, un attore vestito da Babbo Natale, che ha intrattenuto giornalisti e delegazioni. A termine incontro, Meloni ha espresso massima solidarietà alla Germania per l’attentato di Magdeburgo, chiedendo un impegno congiunto per la protezione dei cittadini.

Un vertice tra estremi: dal Sud al Nord dell’UE

Il vertice Nord-Sud si è svolto a iniziativa del primo ministro finlandese, Petteri Orpo, un liberal-conservatore intenzionato a riunire Paesi con prospettive storicamente divergenti sulle tematiche europee. L’Italia e la Grecia da un lato, Finlandia e Svezia dall’altro, hanno discusso di stabilità dei confini, sicurezza contro la minaccia russa e collaborazione sui dossier più urgenti dell’agenda comunitaria. «Noi abbiamo bisogno di più sicurezza e penso che mettere insieme Nazioni del Nord e Nazioni del Sud, che storicamente sulle questioni europee sono anche state spesso su fronti molto diversi, per parlare insieme di quella che oggi è una priorità per l’Europa sia una scelta molto intelligente», ha dichiarato la premier.

Le condizioni di salute di Meloni

Nonostante il fisico provato, Giorgia Meloni non si è sottratta al summit. «Ragà, sto peggio di voi, se non muoio qui…», ha scherzato la presidente del Consiglio, cercando di sdrammatizzare il malessere e il clima estremo della Lapponia. L’episodio ha attirato l’attenzione dei media internazionali, sorpresi di vedere la leader italiana in un contesto così insolito, stretta tra coperte termiche e temperature sotto lo zero. Il disagio fisico non ha comunque impedito alla premier di condurre i lavori e di approfondire temi di grande importanza strategica per l’Unione europea.

Santa Claus e la suggestiva cornice lappone

Tra le immagini più iconiche del vertice spicca la presenza di un attore travestito da Babbo Natale, pronto ad accogliere i leader e a condurli nella baita dove si è svolto l’incontro. L’artista ha poi allietato l’attesa dei giornalisti, intonando Jingle Bells sotto una fitta nevicata. Se da un lato questo scenario ha donato un’atmosfera quasi fiabesca, dall’altro ha sottolineato il contrasto tra la leggerezza del folklore e la gravità dei temi affrontati durante il summit, con l’Europa impegnata a gestire crisi geopolitiche e questioni di sicurezza interna.

La priorità della sicurezza ai confini

Al centro del vertice, la questione dei confini sicuri in un momento in cui l’aggressione russa all’Ucraina continua a preoccupare l’Europa. I quattro Paesi hanno discusso delle possibili strategie comuni per incrementare la difesa lungo le frontiere esterne e per rafforzare la cooperazione in materia di intelligence. L’obiettivo dichiarato è di garantire maggior protezione ai cittadini europei e, al contempo, di consolidare l’unità tra gli Stati membri di fronte a minacce esterne o a possibili tensioni interne.

Solidarietà alla Germania per l’attentato di Magdeburgo

Nelle ore del summit è giunta notizia dell’attentato che ha sconvolto Magdeburgo, compiuto dall’attivista anti-Islam Taleb Al Abdulmohsen. Giorgia Meloni ha voluto esprimere subito la sua vicinanza al popolo tedesco: «Non è la prima volta che accade sotto Natale. Chiaramente io non posso non partire dal dare la mia massima solidarietà all’intero popolo tedesco, è un tema col quale ci confrontiamo da anni». Le parole della premier hanno evidenziato la necessità di un approccio europeo più coordinato nel contrasto al terrorismo e alle radicalizzazioni di varia matrice.

Sinergia tra Nord e Sud anche sull’immigrazione

Mentre la sicurezza ai confini orientali è legata soprattutto alle tensioni con la Russia, i Paesi del Sud dell’Europa affrontano la questione migratoria dal versante del Mediterraneo. Italia e Grecia hanno dunque colto l’occasione per discutere con Finlandia e Svezia di procedure condivise nel monitoraggio dei flussi e nella gestione dei richiedenti asilo. L’intento comune è di rafforzare i sistemi di controllo e di distribuzione solidale, senza tuttavia rinunciare ai principi fondamentali di accoglienza e tutela dei diritti umani.

Un forum inedito per l’UE

Il vertice di Saariselkä rappresenta un format nuovo, in cui Stati tipicamente distanti su molte questioni trovano un terreno di dialogo su alcune priorità condivise. L’idea, promossa dal premier finlandese, è quella di proseguire in questa direzione, organizzando ciclicamente incontri in cui si riuniscono gruppi di Stati diversi per posizioni e latitudine, con l’obiettivo di costruire un’Unione più coesa. La presenza di Meloni ha confermato l’interesse dell’Italia a partecipare attivamente a nuovi schemi di cooperazione, in modo da garantire maggiore stabilità all’area comunitaria.

Bilancio e prospettive future

Al termine dell’incontro, Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza strategica di avviare un confronto diretto con i Paesi nordici, soprattutto su sicurezza e politica estera. «Dobbiamo essere attenti a come gestiamo le nostre politiche anche per come riusciamo a garantire la sicurezza dei nostri cittadini», ha concluso la premier, guardando al futuro di un’Europa che, per difendere i propri valori, dovrà intensificare la collaborazione in ogni settore chiave. La speranza, condivisa dai leader presenti, è che da questo summit in Lapponia nasca un nuovo paradigma di cooperazione europea, capace di affrontare con più efficacia le sfide globali e di rendere l’Unione unita anche nelle differenze territoriali.

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