salumi

Niente più salumi, ricotte o pecorini nei pacchi che partono dal Sud Italia per raggiungere figli, nipoti e amici emigrati nel Regno Unito. A deciderlo è il governo britannico, che ha vietato l’ingresso di carne, uova e latticini provenienti dall’Unione Europea per uso personale, sia via nave che in aereo. Un provvedimento che colpisce direttamente una tradizione radicata in migliaia di famiglie italiane, abituate a spedire le specialità del Sud ai propri cari lontani.

Le motivazioni: evitare l’ingresso dell’afta epizootica

Alla base della decisione non c’è la Brexit o un rigurgito sovranista, ma una misura di prevenzione sanitaria. Il Regno Unito intende infatti proteggere il proprio bestiame dal rischio di contagio da afta epizootica, una malattia virale altamente contagiosa che colpisce bovini, ovini, suini e altri ungulati. Sebbene non sia pericolosa per l’uomo, nei capi infetti può causare gravi danni: ulcere, infezioni, aborti, zoppia e depressione, con pesanti ricadute per il settore agricolo.

Londra: “Difendiamo la sicurezza alimentare”

«I viaggiatori non potranno più portare carne di bovini, ovini, suini e latticini dai Paesi UE – ha dichiarato il governo di Sua Maestà – per proteggere la salute del bestiame e garantire la sicurezza alimentare nazionale». Niente salami, cotechini, prosciutti o panini imbottiti dunque, anche se acquistati al duty free o ben confezionati. Una stretta senza eccezioni che interessa anche i prodotti portati a mano dai passeggeri in viaggio.

Un danno per tradizioni familiari e piccole economie

Il provvedimento colpisce in particolare le famiglie del Mezzogiorno e le piccole produzioni locali, spesso inviate a titolo personale ai parenti all’estero. Una misura che interrompe un flusso affettivo prima ancora che gastronomico, fatto di sapori, memorie e legami familiari. E che, di riflesso, mette un freno anche alla circolazione informale di prodotti della tradizione agroalimentare italiana.

L’afta epizootica: cos’è e quali rischi comporta

Il virus responsabile dell’afta epizootica può colpire anche l’uomo, ma in maniera blanda. Il vero rischio, spiegano gli esperti, è l’alta contagiosità tra gli animali da allevamento, con conseguenze economiche devastanti: calo della produzione, difficoltà negli scambi internazionali, perdita di mercati esteri. Per questo il Regno Unito vuole mantenere alta la soglia di sicurezza e impedire qualsiasi ingresso del patogeno, anche attraverso alimenti personali.

Una nuova frontiera alimentare tra UE e UK

Il provvedimento rappresenta un’ulteriore linea di demarcazione tra Europa e Regno Unito post-Brexit, questa volta sul fronte alimentare e sanitario. Un segnale che, anche dopo la fine delle restrizioni pandemiche, i controlli sulle frontiere rimarranno rigorosi. E per chi partiva con la valigia carica di specialità regionali, sarà inevitabile fare un passo indietro. Almeno finché Londra non riaprirà, anche simbolicamente, le sue frontiere al gusto del Sud.

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