Vincenzo De Luca oggi, venerdì 2 ottobre, alle 14.45 circa dovrebbe fare il tradizionale punto a mezzo social con i campani sulla pandemia Covid in regione. Qualche giorno fa, ad inizio settimana, l'ultima ordinanza di De Luca per fermare la movida. L'atto segue il provvedimento sull'obbligo di mascherine all'aperto tutto il giorno, adottato proprio oggi anche nel Lazio e in via di proroga oltre il 4 ottobre.
La situazione ordinanze e divieti nella nostra regione è la seguente: la Regione Campania ha di nuovo limitato, di molto, la cosiddetta movida notturna, imponendo il divieto di alcolici dopo le ore 22 a meno che la somministrazione non avvenga in un locale con posti a sedere e distanziamento sociale (secondo norme già stabilite da tempo) ed ha altresì bloccato feste pubbliche e private che superino i 20 partecipanti (ordinanza valida fino al 7 ottobre). Problemi anche per il settore wedding (i matrimoni in autunno sono moltissimi) e per le discoteche che invece hanno già annunciato di voler chiudere la stagione.
Cosa dirà oggi De Luca nella diretta?
Da quanto emerge dalle riunioni con la task force e con i direttori sanitari e con il mondo politico sappiamo sostanzialmente cosa egli non potrà dire. Non potrà dichiarare, come molti invece temono, un totale lockdown in Campania a causa dell'aumento dei contagi da Sars-Cov2 riscontrati nelle ultime ore. Le ordinanze restrittive delle ultime ore hanno già impattato e non poco sulla vita delle persone.
Oggi chiudere di nuovo tutta la Campania con una decisione motu proprio del presidente, non concertata in Conferenza Stato-Regioni, significherebbe tra le altre cose distruggere quel poco di economia rimasta ma soprattutto mettersi in posizione di aperto scontro col governo centrale.
E De Luca questo lo sa. Come sa benissimo un'altra cosa: non è da fuori che arrivano oggi i problemi. I contagi, a differenza della volta scorsa, li abbiamo in casa. Poi c'è il dato politico: ieri durante una visita in Campania il premier Giuseppe Conte ha chiaramente "avvertito" De Luca: ogni decisione va concertata con Roma.
Covid19, i problemi della Campania
I problemi della Campania sul fronte Coronavirus riguardano non solo i nuovi contagi e i positivi asintomatici frutto delle riaperture del periodo estivo. Ma anche la scarsità di tamponi che impedisce di effettuare un serio screening epidemiologico. Nel Veneto e in Lombardia si viaggia al ritmo di 10-20mila al giorno e più. In Campania se tutto va bene oggi siamo ad 8mila circa:un numero assolutamente inadeguato.
Altro problema: i trasporti. Non è possibile che il virus viva in Campania solo alle ore 22 e solo nei baretti. È chiaro che bus e treni (metropolitane, funicolari, Cumana, Circumvesuviana, Circumflegrea) oggi strapieni e spesso ben oltre i livelli consentiti dalle norme sono un fattore di rischio contagio. Lo testimoniano migliaia di foto e video che arrivano quotidianamente nelle redazioni dei giornali. Sul fronte trasporti De Luca sa bene che qualcosa dovrà dire o fare.
Poi c'è il tema dei posti letto e dei focolai: le residenze per anziani, gli stessi ospedali dove c'è il rischio che il virus riprenda ad aggredire anche gli operatori sanitari. Si sta lavorando per riportare l'ospedale infettivologico Cotugno di Napoli alla fase acuta dell'emergenza ovvero solo malati Covid. Poi c'è il tema delle terapie intensive. Non bastano e i "Covid Center" tanto attesi e per i quali la Regione Campania ha speso milioni non sono ancora tutti operativi. Altro che primi in Italia. Fonte: Fanpage - Ciro Pellegrino
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