Mes, c'è l'ok. Approvata la riforma. L'Eurogruppo ha approvato la riforma del Mes e il "backstop", il progetto per una rete di sicurezza per il fondo di risoluzione unico delle banche.
Grazie all'ok dei ministri delle Finanze dell'Ue, lo strumento sarà in vigore due anni prima rispetto al previsto, cioè dal 2022 invece che dal 2024. Lo rende noto il presidente di turno dell'Ecofin, il ministro tedesco Olaf Scholz.
Dopo un anno di attesa dovuto allo scoppio della crisi Covid
La riforma del Meccanismo europeo di stabilità, dunque, diventa realtà. I ministri dell'Economia della zona euro hanno dato l'ok definitivo alla modifica del trattato che ridisegna gli aiuti tradizionali del Mes. L'obiettivo è prevenire le crisi invece che curarle, una volta scoppiate, con i dolorosi programmi di aggiustamento che sono costati al Mes la sua fama.
L'intento della riforma
Avviata oltre due anni fa, è rafforzare e semplificare l'uso degli strumenti a disposizione del Mes prima del salvataggio di un Paese, cioè le linee di credito precauzionali, utilizzabili nel caso in cui un Paese venga colpito da uno shock economico e voglia evitare di finire sotto stress sui mercati.
La riforma
Elimina il contestatissimo Memorandum - quello passato alla storia per aver imposto condizioni rigidissime alla Grecia - sostituendolo con una lettera d'intenti che assicura il rispetto delle regole del Patto di stabilità.
La riforma affida al Mes anche un altro compito, a tutela dei contribuenti: fornirà un paracadute finanziario (backstop) al fondo salva-banche Srf (il fondo unico di risoluzione europeo alimentato dalle banche stesse), qualora, in casi estremi, dovesse finire le risorse a disposizione per completare i 'fallimenti ordinati' delle banche in difficoltà.
E' uno dei tasselli mancanti dell'Unione bancaria che l'Italia aveva fortemente voluto. Ora entrerà in vigore prima del previsto, cioè nel 2022 invece del 2024.
L'ok all'anticipo del backstop
Dimostra che per i ministri c'è stata già una significativa riduzione dei rischi bancari, un buon punto di partenza anche per la discussione sull'ultimo pilastro dell'Unione bancaria, cioè lo schema di assicurazione comune sui depositi.
La riforma del Mes dovrà ora essere firmata formalmente da tutti gli Stati aderenti al trattato, cioè quelli della zona euro, e potranno poi partire i procedimenti nazionali di ratifica.
Gualtieri:
"Dall'Ue giudizio positivo sulle banche italiane" "L'Italia figura tra i Paesi che hanno compiuto progressi nel sistema bancario che oggi appare solido e non più collocato, come è stato per molto tempo, tra quelli con fragilità, un riconoscimento positivo che giudichiamo importante e che concorre a farci considerare positivo l'esito dell'Eurogruppo". (Adnkronos/Tgcom24)
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