ELLEZIONI. Il ministro Di Maio assicura "interventi incisivi", Salvini preme per evitare i razionamenti e, con Calenda, chiede a Meloni e a Letta di votare a favore dei rigassificatori. La leader di FdI: "Se vince il Centrodestra Mattarella non potrebbe non indicare me come premier" Vola il prezzo del gas e l'emergenza energetica è al centro anche del dibattito politico, con Salvini che preme per evitare i razionamenti e con Calenda che chiede alla Meloni e a Letta di votare a favore dei rigassificatori. Se alle elezioni "vincesse il centrodestra e si affermasse Fdi non ho ragione di credere che Mattarella non indichi" me come premier, afferma la Meloni. Letta accusa intanto la Russia di ingerenze nella campagna elettorale per favorire la destra. Lupi ribatte: il segretario del Pd scredita l'Italia. Di Maio paventa invece una guerra economica in caso di una vittoria della destra.

Elezioni - Berlusconi: Meloni non ha bisogno legittimazioni

Giorgia Meloni "non ha nessun bisogno di essere legittimata a fare il premier, anche perché la legittimazione dipende solo dal voto degli italiani. E proprio per questo abbiamo detto e scritto che sarà chi ha più voti a proporre al capo dello Stato il nome del premier". Lo dice in un'intervista a Qn il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. La politica economica della coalizione "in particolare la flat tax", può generare per l'ex premier "una forte crescita, che significa anche un aumento delle risorse disponibili per lo Stato. Naturalmente da imprenditore so benissimo che bisogna fare i conti con le risorse disponibili, quindi procederemo con gradualità, tenendo conto del ciclo economico, ma anche con assoluta determinazione". Fra le altre proposte c'è il Ponte sullo Stretto che "sarebbe già fatto se le sinistre per due volte non avessero azzerato il nostro lavoro. Riprenderemo da capo, il che significa anche una grande opportunità per le aziende italiane". Per quanto riguarda la riforma della giustizia "tanti più voti verranno a Forza Italia, quanto prima si realizzeranno la separazione delle carriere, l'accorciamento dei tempi dei processi, l'inappellabilità delle sentenze di assoluzione". Venendo alle conseguenze del caro gas "il razionamento non mi piace, ma è una valutazione che lascio ai tecnici. Il primo dovere della politica sono immediati ristori e crediti d'imposta per chi non ce la fa, penso soprattutto alle aziende". Bisogna "intervenire subito, per decreto legge. Non si può certo aspettare il nuovo governo, a ottobre". Fra i temi dell'intervista anche la guerra in Ucraina: "La visione di Forza Italia coincide perfettamente con quella del governo italiano, dell'Unione europea e dell'Alleanza atlantica", e  "naturalmente auspico una soluzione diplomatica nel più breve tempo possibile".

Elezioni - Calenda: 'avanti con Draghi e larga coalizione per paese al sicuro, no salti buio'

"Quando l’Ue è debole l’Italia finisce sotto attacco speculativo. Le armi della Bce sono più selettive e condizionate. Tutto porta a ritenere che l’unica soluzione per tenere il paese al sicuro è andare avanti con Draghi e una larga coalizione. Non è tempo di salti nel buio". Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda. "La posizione della banca centrale americana - rimarca in un altro tweet - rende il quadro economico più severo anche per l’UE e l’Italia. Fare promesse costose/irrealizzabili accelera l’uscita dal nostro debito degli investitori. Rimettere in discussione gli impegni europei è più pericoloso che mai".

Elezioni - Tosi: Draghi è risorsa, va recuperato dal centrodestra

"Saranno il presidente Berlusconi e il coordinatore Tajani a decidere. Detto questo, dopo la tristissima parentesi grillina che si è dimostrata un disastro nazionale, è giusto tornare alla competenza". A parlare di un suo possible ingresso nel prossimo governo, magari agli affari generali già affidati da Forza Italia a Mariastella Gelmini, è Flavio Tosi, ex sindaco di Verona e attuale candidato nelle liste azzurre. In una intervista al Corriere del Veneto ammette di essere a disposizione ma che è "Forza Italia, nel bene e nel male, che decide".  Alla domanda se l'Italia avrà ancora bisogno di Draghi, Tosi sottolinea che "il futuro premier deve essere una figura che abbia la sua statura e la sua grande credibilità. Quindi se il centrodestra - continua - una volta al governo trovasse il modo di avvalersene, converrebbe a tutti. Ua risorsa come lui non deve essere dispersa". L'ex sindaco di Verona parla poi dei suo vecchio partito di appartenenza, la Lega, e delle tensione che, anche in Veneto, hanno caratterizzato la scelta delle candidature, tanto da far pensare che in provincia di Treviso in molti potrebbero preferire Carlo Nordio, in lizza per il partito dela Meloni. "Il malessere della militanza esiste - ammette - ma l'elettore che vota Lega non si fa influenzare dai mal di pancia interni".  Rispetto allo scenario che potrebbe veder primeggiare alle urne Giorgia Meloni, Tosi non nasconde l'idea che potrebbe essere una figura diversa dalla sua a guidare l'esecutivo. "Lei dovrà fare una poposta per una figura che abbia delle caratteristiche idonee - conclude - Non è possibile avere un premier che spara contro l'Europa perchè l'abbiamo visto, soprattutto dal Covid in poi, che se non c'era l'Europa sarebbe stato un disastro".
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