Assegno Unico e Universale, le prime modifiche potrebbero già arrivare entro breve. A presentare una proposta di revisione è stato il segretario del Partito DemocraticoEnrico Letta, secondo il quale l’ISEE non sarebbe un indicatore economico adatto per valutare la situazione delle famiglie italiane e potrebbe creare dei gravi squilibri.

La proposta delle forze di maggioranza

Io penso che sia maturo il tempo, e mi rivolgo a Laura Castelli, viceministro dell’Economia, per andare a rivedere l’Isee per il tema dell’assegno unico.
Così, il segretario del PdEnrico Letta, ha avanzato la proposta di revisione dell’indicatore economico, la cui valutazione è uno dei requisiti secondo cui viene stabilito il diritto all’assegno unico e universale. L’invito del rappresentate del Pd è stato accolto da Laura Castelli:
Penso si debba fare. L’Isee, così com’è strutturato, non è più attuale. Lavoriamoci per migliorarlo.
Il motivo sottostante alla richiesta di revisione è legato al fatto che alcuni parametri alzano l’Isee facendo sembrare una famiglia più benestante di come è in realtà. Tuttavia, eventuali modifiche dell’indicatore economico potrebbero portare a un allargamento della platea dei beneficiari dell’assegno unico, aumentando i costi che lo Stato deve sostenere per l’erogazione della misura.

Assegno unico: come funziona

L’Assegno Unico Universale è la misura economica a sostegno delle famiglie con figli a carico entrata in vigore a inizio 2022. Il nome della misura deriva dal fatto che andrà a sostituire la maggior parte delle misure erogate finora per i figli a carico. L’Assegno unico verrà erogato in base all’ISEE, sulla base del quale cambieranno gli importi:
  • per i redditi più bassi sarà di circa 180 euro per ogni figlio e dal terzo figlio in poi l’importo arriva a 250/260 euro;
  • per i redditi più alti, e anche per coloro che decidono di non presentare l’ISEE, l’importo cala fino ai 50 euro a figlio.
Inoltre, è prevista una maggiorazione se entrambi i genitori lavorano. È possibile presentare domanda tramite:
  • il sito internet INPS (con accesso diretto al servizio in evidenza tramite SPID, Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS))
  • il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
  • gli enti di patronato.
Per le domande inoltrate entro il 30 giugno saranno riconosciuti gli arretrati a partire dal mese di marzo, mentre per quelle presentate dopo tale data, l’assegno spetterà dal mese successivo a quello della domanda. Fonte: I-dome Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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