Vincenzo De Luca ritorna sulla polemica relativa alla sua vaccinazione. Lo scorso 27 dicembre, il Presidente della Campania fu tra i primi in Italia a ricevere il siero in occasione della giornata simbolica istituita a livello europeo.
Una scelta che fece esplodere la critica dei principali avversari politici del governatore, tornati all'attacco sullo stesso argomento questa settimana dopo la vaccinazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale di fatto ha compiuto una scelta di senso opposto a quella di De Luca, attendendo il momento in cui la vaccinazione gli sarebbe spettata di diritto per motivi anagrafici.
"A dicembre eravamo nel pieno di una campagna no vax e bisognava dare fiducia ai cittadini" spiega il Presidente della Campania che torna cosi' a difendere la sua scelta.
"Cosi' come hanno fatto in altre parti del mondo leader come Joe Biden, Kamala Harris e Netanyahu - prosegue De Luca - anche io ho compiuto un piccolo atto di coraggio facendo il vaccino in una situazione completamente diversa da quella di oggi.
All'epoca - ricorda - c'era chi diceva che Pfizer potesse causare mutazioni genetiche e serviva qualcuno che incoraggiasse la gente a vaccinarsi, soprattutto gli anziani, dimostrando che non c'era alcun pericolo".
De Luca in diretta: "Siamo in guerra"
"L'Italia sta vivendo la terza ondata, dovevamo aspettarcelo. Ora la nostra priorità è quella di cercare di fermare quanto prima i contagi.
Inizia così la consueta diretta Facebook del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. E prosegue:
"I nostri comportamenti devono diventare simili a quelli di marzo dello scorso anno: si sta in casa quando non e' assolutamente indispensabile andare fuori".
"Siamo in guerra, a tanti cittadini non e' ancora chiaro, siamo quasi nella situazione in cui in ogni condominio c'e' una persona che muore".
Troppi morti e contagi
"Si sta in casa, salvo ragioni di lavoro o di salute. Non è ancora chiaro che siamo in guerra perché quando cominci ad aver 25mila positivi ogni giorno e morti, vuol dire che siamo in guerra.
"Non è ancora chiaro che la situazione è drammatica, ma non solo i cittadini, anche a livello istituzionale c'è chi si muove con una totale indifferenza in merito ad una situazione di guerra".
Situazione ricoveri
"Il numero di positivi e' estremamente elevato ogni giorno in Campania. Con 500 sintomatici al giorno, se pensiamo che solo il 10% richiede il ricovero, dovremo liberare ogni giorno 50 posti letto in piu'. È una situazione estremamente seria".
Il governatore ha fatto un bilancio sulla situazione dei ricoveri, spiegando che la Campania "regge per le degenze e le terapie intensive, ma e' necessario assolutamente bloccare la crescita del contagio o la situazione diventa inevitabile nel giro di dieci giorni. Saremo costretti a dover chiudere altri reparti per accogliere altri pazienti Covid".
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