Guerra Medioriene, dopo l'attacco alle basi Unifil, Israele apre un'inchiesta
Tajani: "I nostri militari non sono terroristi di Hezbollah". Meloni: "Attacchi inaccettabili. Violano diritto internazionale"
Le basi della missione Unifil, situate nel sud del Libano, sono state nuovamente bersaglio di un attacco israeliano, che ha provocato il ferimento di due caschi blu di nazionalità cingalese.
Israele, attraverso le forze armate israeliane (IDF), ha dichiarato che l'azione è stata una risposta a una minaccia immediata nelle vicinanze della base. Tuttavia, le proteste internazionali non si sono fatte attendere, con una dichiarazione congiunta da parte di Roma, Parigi e Madrid che ha condannato l'episodio. Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha definito l'attacco "inaccettabile", chiedendo un rafforzamento delle forze armate libanesi per garantire la sicurezza della regione.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha preso una posizione ancora più decisa, esortando a interrompere la fornitura di armi a Israele, sottolineando come questa sia l'unica leva diplomatica per fermare l'escalation. Intanto, Israele ha annunciato l'apertura di un'inchiesta per chiarire i dettagli dell'evento.
Hezbollah risponde: attacco missilistico contro Haifa
In risposta all'attacco israeliano contro le basi Unifil, Hezbollah ha lanciato un attacco missilistico contro una base militare israeliana situata nei pressi di Haifa, nel nord del Paese. Il gruppo filo-iraniano ha rivendicato l'operazione attraverso un comunicato ufficiale, affermando di aver colpito una fabbrica di materiali esplosivi.
Questo attacco rappresenta un'escalation significativa nel conflitto tra Israele e le forze presenti in Libano, alimentando ulteriormente la tensione nella regione. Israele ha già intensificato i suoi raid contro Gaza, causando decine di morti, con la possibilità che il conflitto si espanda a livello regionale.
Crisi umanitaria a Gaza: aiuti bloccati
La situazione umanitaria a Gaza continua a peggiorare. L'ONU ha dichiarato che, dal 1° ottobre, nessun aiuto alimentare è stato in grado di raggiungere la popolazione palestinese nel nord della Striscia di Gaza, a causa della chiusura dei principali valichi. Farhan Haq, portavoce dell'ONU, ha sottolineato che le riserve alimentari del Programma Alimentare Mondiale (PAM) sono in via di esaurimento e potrebbero durare solo per altre due settimane. La chiusura di cucine e panifici a causa del conflitto sta aggravando ulteriormente la situazione.
Anche nel sud dell'enclave palestinese la situazione è critica. Le organizzazioni umanitarie, tra cui l'UNRWA, continuano a fornire assistenza, distribuendo pane, cibi pronti e farina, ma la situazione rimane al limite.
Tajani e la difesa dei militari italiani in Libano
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, in un'intervista a La Stampa, ha difeso i militari italiani coinvolti nella missione Unifil in Libano, sottolineando che "i nostri soldati non sono terroristi di Hezbollah" e che è inaccettabile che siano stati bersaglio di attacchi da parte dell'esercito israeliano. Tajani ha inoltre ribadito l'importanza della missione Unifil, chiarendo che essa è stata scelta dalle Nazioni Unite e che l'Italia intende proseguire il proprio impegno nella regione. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per l'attuale situazione, chiedendo che episodi simili non si ripetano.
L'Iran e la paura di una rappresaglia israeliana
L'Iran, preoccupato per una possibile rappresaglia da parte di Israele, sta intensificando la propria attività diplomatica per evitare un attacco diretto ai suoi siti nucleari e impianti petroliferi. Secondo fonti citate dalla CNN, Teheran sta cercando di ottenere garanzie da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati nel Golfo, come Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Qatar, per evitare che un attacco israeliano danneggi gravemente l'economia della regione.
La guerra tra Israele e Hezbollah sta raggiungendo livelli preoccupanti, coinvolgendo non solo i Paesi direttamente interessati, ma anche la comunità internazionale. La crisi umanitaria a Gaza si aggrava di giorno in giorno, mentre la diplomazia internazionale cerca disperatamente di prevenire un conflitto più ampio. Israele, da parte sua, prosegue le sue operazioni militari, mentre l'inchiesta sull'attacco alla base Unifil promette di far luce su una situazione sempre più complessa.