Smart Working - Il 30 aprile è la data di termine delle misure previste per il lavoro dal Decreto Sostegno. E' possibile per questo che ci sarà uno stop allo smart working. Il lavoro da remoto in questi mesi è stato protagonista assoluto, e molte aziende hanno potuto continuare a lavorare proprio grazie allo smart working. Molte ad oggi le ipotesi su questo futuro. Lo smart working è stato adottato su larga scala dallo scoppio della pandemia ad oggi. Il lavoro agile ha permesso a moltissimi italiani di continuare a lavorare, escludendo la possibilità in presenza. Da un lato lo smart working ha garantito la continuità dei lavori, dall’altro ha fatto insorgere numerose problematiche per le difficoltà di accesso alle tecnologie. Quasi certo un Decreto Sostegni bis,  in vigore da maggio, e tra queste si ipotizza un continuo dello smart working, sperato almeno fino a settembre.

Come richiedere di lavorare da casa al proprio datore

Lo smart working ha portato numerosi vantaggi, ed è stato un valido alleato per affrontare i mesi più cruciali per la pandemia. Molti lavoratori hanno trovato vantaggioso lavorare da casa tramite smart working, tanto da vederne un futuro anche dopo che la pandemia sarà passata. Alcuni si domandano se sia possibile chiedere di lavorare da casa al datore di lavoro. La risposta è sì, ma ci deve essere un accordo tra titolare e dipendenti. Molti lavoratori vorrebbero continuare ad utilizzare lo smart working, perché contiene in sé numerosi vantaggi: Semplifica l’organizzazione di alcune procedure di lavoro; Migliora la produttività: a casa, molti lavoratori dichiarano di essere maggiormente produttivi; Può migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro; Favorisce la creatività; Riduce i costi, per le aziende, per mantenere gli spazi fisici; Riduce l’assenteismo; Garantisce una migliore gestione del personale. Lo smart working, adottato al 100% o in parte, ha limitato di molto le occasioni di assembramento, e ha garantito la continuità di lavori che altrimenti sarebbero stati sospesi del tutto.

Smart working per genitori con figli in DAD

Lo smart working è stato anche ampiamente adottato per consentire alle famiglie di lavorare da casa, rimanendo con i figli. Questo in concomitanza con la didattica a distanza, che dal 2020 ha visto moltissimi studenti impegnati a seguire le lezioni da casa. Adottare il lavoro agile potrebbe essere una soluzione anche per il futuro, soprattutto per le famiglie con figli piccoli o molto piccoli. Abbiamo visto che i pro dell’applicazione di questo tipo di lavoro sono molteplici, ma allo stesso tempo esistono dei contro. Prima tra tutti la mancanza di disponibilità di tecnologia sufficiente, all’interno della stessa famiglia, per adottare sia lo smart working che la didattica a distanza. Molte famiglie sono state costrette all’acquisto di monitor aggiuntivi, computer portatili e tablet per permettere la concomitanza con il lavoro agile dei genitori.

Smart working: cosa accadrà a maggio?

Alcuni stanno proponendo una proroga del lavoro da remoto oltre aprile, almeno fino a settembre 2021. Questo perché si ipotizza che la maggior parte dei lavoratori sarà vaccinata. Ma ancora non ci sono dichiarazioni esplicite in materia, dovremo aspettare le prossime mosse del governo. Per le aziende, scegliere di prorogare il lavoro agile è una opzione utile per favorire la semplificazione delle procedure amministrative, e alcuni pensano che uno stop possa provocare danni per la gestione del lavoro.

Smart working per il futuro: le nuove frontiere del lavoro agile

Lo smart working di fatto permette di lavorare ovunque ci si trovi, da remoto, collegandosi ad un personal computer o ad un apparecchio dotato di connessione internet. Questo snellisce di molto il lavoro, in special modo quello relativo a servizi, contabilità, e alcune professioni si sposano bene con il lavoro a distanza. Una delle ipotesi che molti hanno considerato è quella di trasferirsi, di città o all’estero, pur mantenendo il proprio lavoro, perché completamente in smart working. La moda, scoppiata ancora prima del 2020, dei lavori da remoto si è diffusa tra i giovanissimi, che hanno coniato il termine “nomade digitale” indicando la professione di chi svolge lavori in remoto con un computer, collegandosi da qualsiasi parte del mondo. Lo smart working può essere applicato per molte professioni nate recentemente, di cui è proprio la categoria giovanile a portarne voce: Social media manager: è la figura che si occupa della gestione dei profili social di aziende e imprese; Scrittore, copywriter, ghostwriter: sono professioni nate intorno al mondo della scrittura, che utilizzano come canale principale il web. Solitamente si occupano di creare contenuti, molto spesso testuali, ma anche visivi, per siti web, magazine e blog; Contabile: i lavori di gestione della contabilità possono essere svolti anche al computer, grazie allo smart working e alla digitalizzazione crescente delle procedure; Assistente virtuale: da poco è nata una nuova figura, quella dell’assistente virtuale. Svolge le stesse mansioni di una segretaria, ma utilizzando un computer, specifiche applicazioni per chiamate online e un telefono; Grafico: il lavoro di grafico può essere svolto da qualsiasi luogo, tramite computer e connessione internet. Il grafico si occupa di creare immagini, promozionali, di contenuto o pubblicitarie, per aziende, liberi professionisti o imprese che vogliono comunicare online; Programmatore: infine ci sono i lavori più strettamente collegati all’informatica, come quello di programmatore, che possono essere svolti da casa con l’utilizzo di un computer e una rete internet. (Trend - Online) Leggi anche: “I debiti si ora si pagano”, si va verso la bocciatura della pace fiscale Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Calano i contagi ma ancora morti. Il Covid in Italia non molla. Il Bollettino