Monia Bortolotti, parla il papà dei neonati uccisi dalla compagna: «È così oggi e sarà così sempre, non avete idea di che cosa si provi»
Monia Bortolotti, una giovane donna di soli 27 anni, ha davanti a sé un futuro carico di dolori. La sua storia inizia come orfana a Calcutta e prosegue come figlia adottiva cresciuta nella Val Seriana, a Gazzaniga.
Trova l'amore in un compagno più maturo di lei di nome Cristian Zorzi. Tuttavia, ora è al centro di un'indagine per un delitto terribile: ha ucciso i suoi due bambini, Alice di 4 mesi e Mattia di 2 anni. Questa tragica vicenda è avvenuta a Bergamo, e gli investigatori stanno focalizzando la loro attenzione sulla versione di Monia in merito all'uso di cuscini.
Nelle 200 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare emerge la convinzione che, nonostante i suoi problemi irrisolti, Monia fosse mentalmente lucida. La sua presenza sui social media, dove condivideva sfoghi emotivi, sembrava essere un tentativo di preparare il terreno per la sua difesa, una volta venuta a conoscenza dell'indagine.
Alice e Matteo, due anime innocenti strappate alla vita
La morte di Alice, avvenuta il 15 novembre 2021, era stata inizialmente classificata come una morte in culla, e il caso era stato temporaneamente archiviato. Monia aveva spiegato di aver fatto addormentare la figlia dopo averla allattata, attribuendo la morte a un rigurgito letale. Tuttavia, il 25 ottobre 2022, anche il fratellino Mattia è morto, e l'autopsia ha portato alla riesumazione di Alice. A quel punto, quando sono sorti i primi sospetti, Monia ha menzionato per la prima volta il compagno Cristian Zorzi e alcuni cuscini. Lo aveva fatto anche il 30 agosto, scrivendo: "La colpa è mia per averla messa a dormire di lato sui suoi cuscinotti tanto morbidi."
La versione dell'abbraccio mortale a Mattia non ha convinto gli investigatori. L'ipotesi è che Monia abbia utilizzato il cuscino per soffocare volontariamente il pianto di Alice, incapace di gestirlo o sopportarlo. La stessa strategia potrebbe essere stata impiegata con Mattia. Inizialmente, Monia aveva dichiarato che aveva il bambino nel marsupio e che questi aveva iniziato a piangere diventando cianotico. Successivamente, aveva detto di averlo accidentalmente schiacciato mentre dormiva. Tuttavia, il bambino era sano.
Mattia era nato il 27 agosto 2022, subito dopo la perdita della sorellina. Il 14 settembre era stato ricoverato, il 17 ottobre era stato dimesso dall'ospedale. Tuttavia, otto giorni dopo, quando Monia era da sola in casa, ha chiamato il servizio di emergenza medica, affermando che Mattia non respirava più. Anche in questo caso, il suo pianto era stato interrotto. In confronto al 14 settembre, sussistono sospetti che Monia avesse cercato di soffocare il bambino la prima volta. Il mattino dello stesso giorno, il pediatra aveva visitato Mattia e non aveva riscontrato alcun problema. Nel pomeriggio, Monia ha chiamato i soccorsi e Cristian Zorzi durante una poppata, affermando che Mattia era andato in apnea. Durante il mese di ricovero in ospedale, Mattia aveva subito numerosi esami, ma nessuno di essi aveva rivelato problemi di salute.
I post sui social
Nel mese di agosto, Monia aveva scritto un post sui social riguardo alla morte dei suoi figli, ma anche sulla fine della sua relazione con Cristian Zorzi. Nel post del 13 ottobre, aveva condiviso il suo senso di colpa per non essere riuscita a salvare i suoi bambini, affermando che questa situazione la stava distruggendo.
Cristian Zorzi, il compagno di Monia Bortolotti, è devastato dalla perdita dei bambini e dalla situazione
«Non ho niente da dire, è così oggi e sarà così sempre, non avete idea di che cosa si provi»
Attualmente si trincera nel suo appartamento a Pedrengo, dove lavora in una ditta specializzata in verniciature. Zorzi ha 52 anni ed è un uomo profondamente colpito dalla tragedia. La loro relazione era nata in una scuola di balli caraibici chiamata "Baila Conmigo," dove Zorzi era un istruttore. (Fonte: CorriereBergamo)