LEGNANO. E' una città sconvolta, in lutto per la perdita improvvisa di un bimbo di soli 10 anni. Una tragedia che addolora tutti e che in queste ore sta letteralmente lacerando una mamma, un papà, una fa miglia intera.

I fatti

Ha avuto la febbre alta per giorni e poi le sue condizioni sono improvvisamente e drasticamente peggiorate, al punto tale da procurare un arresto cardiocircolatorio che gli è purtroppo stato fatale: se n’è andato così un bambino di 10 anni residente a Legnano (nell’hinterland milanese), che frequentava la scuola primaria in uno degli istituti della città.

Come si legge su Repubblica, il piccolo è stato portato al Pronto soccorso dai familiari intorno alle 7 del mattino di domenica 20 novembre e proprio durante il tragitto verso l’ospedale cittadino è avvenuto il tracollo: i medici hanno subito messo in atto le manovre di rianimazione, proseguite per una quarantina di minuti, ma sono stati poi costretti ad arrendersi e a constatare il decesso del bambino.

Tra oggi e domani verrà effettuata l’autopsia per fare luce sulle cause della morte del giovanissimo paziente, che apparentemente non aveva sintomi oltre all’innalzamento della temperatura. In questo periodo stanno aumentando i casi di influenza, che spesso colpisce proprio in età pediatrica.

Bimbo di 10 anni muore per febbre alta - L'epidemia influenzale

Ieri Alessandro Rossi, responsabile dell’area malattie infettive della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, ha sottolineato che “quest'anno l'epidemia influenzale ha già raggiunto livelli elevati. I casi che abbiamo riscontrato noi medici di famiglia sono numerosi, soprattutto nella popolazione giovanile e nei bambini”.

Segnali che portano a “supporre con ragionevolezza che sarà un'epidemia impegnativa: i numeri attuali infatti mostrano che siamo già sul livello della fase avanzata dell'epidemia influenzale dello scorso anno”.

I dati relativi all'influenza in queste prime settimane di novembre indicano infatti a livello nazionale un tasso di incidenza salito già al 6.6 per mille abitanti, con picchi del 19.6 per mille nella popolazione pediatrica da 0 a 5 anni, che è quella più colpita e fa da principale fonte di diffusione dell'infezione nella popolazione. (Repubblica)

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