Napoli non rinuncia alla tradizionale zuppa di pesce
Ressa, folla, lunghe code, macchine in doppia fila, traffico impazzito da Fuorigrotta al Rione Sanità. Per il cenone di giovedì Santo con la zuppa di cozze a Napoli si scatena il delirio. Migliaia di persone in strada come per le grandi feste. Prese d'assalto le pescherie con decine di persone assiepate l'una accanto all'altra.
Il Coronavirus tutto a un tratto non fa più paura. Il ricordo di migliaia di morti ancora freschi dimenticato non si sa come. C'è chi per la fretta lascia a casa la mascherina e si intrattiene a parlare con gli amici. Chi per comprare il pesce lascia la macchina in tripla fila al centro di via Diocleziano a Fuorigrotta, bloccando tutto il traffico e creando in pochi secondi un imbuto con una coda di decine di auto.
Stesse scene si ripetono a Secondigliano, al Vomero, a Ponticelli, ai mercati del pesce della Pignasecca e Dietro le Mura.
Ma anche dal Rione Sanità, Pianura, Borgo di Sant’Antonio Abate, via Abate Minichini, Scampia, Quartieri Spagnoli, Miano e in provincia da Giugliano e Lago Patria. Immagini forti, riprese da decine di cellulari in tutta la città. E adesso si teme per una ripresa del contagio, che potrebbe costringere le istituzioni a prorogare ancora il periodo di quarantena.
La proposta: "Anche a Napoli spesa in ordine alfabetico"
La gente in fila aspetta per ore, l'uno affianco all'altro, il proprio turno. Centinaia in fila in alcune pescherie, dove si rilasciano i numeri per le prenotazioni, come durante i normali periodi di festa. "Ritengo doveroso lanciare un grido d'allarme per le tante, troppe, persone che si vedono in giro per la città in questi giorni che ci avvicinano alla Santa Pasqua – commenta Nino Simeone, presidente della commissione Infrastrutture – Mi arrivano foto e video veramente preoccupanti, da tanti quartieri di cittadini che affollano i marciapiedi, in attesa del proprio turno, costringendo di fatto i passanti a non poter assolutamente rispettare le minime distanze di sicurezza.
Forse non è chiaro a tutti che i prossimi 10 giorni saranno cruciali.
Perché non pensare ad un sistema di alternanza giornaliera per effettuare la spesa? Magari, dando la possibilità con turno giornaliero, in funzione a lettera iniziale del proprio cognome, come già sperimentato in altre realtà, di acquistare i prodotti prima necessità? Facciamo presto. Non roviniamo tutto".(Fanpage)
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