AUTONOMIA. L ’esecutivo ha dato il via libera al disegno di legge: per il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli, si tratta di “un giorno storico”. Ecco che cosa prevede il testo e quale iter dovrà seguire per essere approvato.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl sull'Autonomia differenziata. Il testo, preparato dal ministro per gli Affari regionali e Autonomia Roberto Calderoli, delinea la cornice entro la quale le singole Regioni potrebbero in futuro chiedere il trasferimento di maggiori competenze dallo Stato, in base all'articolo 116 della Costituzione: il via libera al testo apre l’iter che potrebbe portare all’approvazione della riforma

“Questo provvedimento dimostra ancora una volta che questo governo manterrà gli impegni presi, la coerenza con il mandato avuto dai cittadini, per noi, è una bussola”: sono queste le parole della premier Giorgia Meloni dopo il varo del ddl sull'autonomia da parte del Consiglio dei Ministri. "Puntiamo a costruire un'Italia più unita, più forte e più coesa. Il Governo avvia un percorso per superare i divari che oggi esistono tra i territori e garantire a tutti i cittadini, e in ogni parte d'Italia, gli stessi diritti e lo stesso livello di servizi", ha poi aggiunto

“Con il via libera in Cdm inizia ufficialmente il percorso del disegno di legge per l'attuazione dell'autonomia differenziata, è un giorno storico! Una riforma necessaria per rinnovare e modernizzare l'Italia, nel segno dell'efficienza, dello sviluppo e della responsabilità”, ha detto il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli. 

Autonomia ok - lavorare con le Regioni

"Dopo l'ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed enti locali con l'obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali”, ha poi aggiunto

La legge quadro, composta di dieci articoli, si propone di "semplificare le procedure, accelerare e sburocratizzare" i procedimenti, per una distribuzione delle competenze alle Regioni che meglio si conformi ai principi di "sussidiarietà e differenziazione". L'attribuzione di funzioni da parte dello Stato alle Regioni è "subordinata alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep), che garantiscano i diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale".

Autonomia - La rabbia di De Luca: «Una proposta inaccettabile, propagandista e spacca l'Italia»

Non si sfugge alla sensazione che questo rilancio dell’autonomia differenziata in modo così affrettato e ideologizzato risponda a esigenze politiche di partito, e a scadenze elettorali a breve. La bozza di riforma circolata in queste ore è tale da rafforzare tutte le preoccupazioni già avanzate, rispetto a una riforma istituzionale tanto inefficace quanto foriera di pericoli gravi per l’unità del Paese. È un vero peccato.

L’esigenza di modernizzare l’Italia e il suo sistema economico, amministrativo e istituzionale è una necessità urgente. Per questo, sarebbe necessaria la massima unità e condivisione come precondizione per produrre risultati concreti, senza spaccare l’Italia.

Nel merito, le ragioni che rendono inaccettabile l’ipotesi di autonomia che è stata messa in campo sono:

Chi definisce i Lep? Occorre un organismo tecnico non politico;

È insostenibile una riforma a costo zero. Come si recuperano i divari regionali nella spesa pubblica?

È inaccettabile l’ipotesi di residuo fiscale trattenuto dalle regioni a maggiore capacità fiscale;

Sono inaccettabili contratti integrativi regionali per la Sanità. Questo renderebbe impossibili servizi uniformi per i cittadini, e spaccherebbe il sistema sanitario nazionale;

Inaccettabile il ridimensionamento scolastico a danno essenzialmente del Sud.

Vedremo quali decisioni assumerà il Consiglio dei Ministri. I segnali che arrivano non sono rassicuranti. Valuteremo nel merito. Non consentiremo lo smantellamento della sanità pubblica e della scuola pubblica statale. Non consentiremo, in nessuna forma, la spaccatura dell’Italia.

Manfredi:

"Penso che sia un disegno di legge che non va nella direzione dell'interesse nazionale, c'è troppa frammentazione delle competenze in un momento in cui dobbiamo invece competere su scenari globali sempre più complicati, ci sono troppi divari". Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

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