«Non sopportavo le sue accuse». Uccide l'ex moglie a coltellate, Panariello si difende dopo l'arresto. Concetta lo aveva già denunciato per violenze
Nell'ennesimo e sconvolgente episodio di femminicidio, Franco Panariello, un metalmeccanico di 55 anni, ha ucciso la sua ex moglie, Concetta Marruocco, con oltre 15 coltellate. L'omicidio è avvenuto in seguito a un incontro voluto dall'uomo per affrontare le accuse che la donna aveva rivolto contro di lui in tribunale. Panariello ha confessato di non aver sopportato le accuse che riteneva "infamanti e ingiuste."
Questo femminicidio è avvenuto a Cerreto d'Esi, e, come spesso accade in casi simili, una figlia di 16 anni era presente alla scena del crimine. L'uomo ha chiesto alla figlia di chiamare i carabinieri dopo aver compiuto il brutale omicidio.
Chi era Concetta Marruocco
53 anni, lavorava come infermiera presso gli ambulatori ospedalieri di Matelica. Aveva denunciato Panariello lo scorso marzo, dopo anni di violenze domestiche. Purtroppo, aveva deciso di sopportare tali abusi per troppo tempo.
La denuncia aveva finalmente portato all'allontanamento di Panariello da casa, e la donna sperava che la sua sofferenza fosse terminata. Tuttavia, questo non è stato sufficiente a fermarlo.
Anche l'uso di un braccialetto elettronico per il controllo degli spostamenti dell'uomo non ha impedito l'orrendo crimine. È attualmente oggetto di indagine se il dispositivo abbia funzionato correttamente, suonando l'allarme quando l'uomo si è avvicinato alla casa, o se sia stato manipolato dall'aggressore.
Franco Panariello
Sembrava covare rabbia da quando lui e l'ex moglie si erano visti per l'ultima volta in tribunale ad Ancona il 14 settembre scorso. Concetta Marruocco aveva testimoniato contro di lui, raccontando gli anni di abusi subiti. Le parole della donna lo avevano profondamente scosso, e lui le ha definito "infamanti," sostenendo che le accuse erano ingiuste. Così, ha scelto di risolvere la questione con un atroce omicidio per ripulire il proprio onore.
In pochi istanti, una discussione si è trasformata in un'aggressione brutale a colpi di coltello. Panariello aveva portato l'arma con sé da Cancelli di Fabriano, dove si era trasferito qualche mese prima. La donna è stata colpita più volte al petto ed è morta sul posto, nonostante l'intervento dei sanitari del 118. La figlia minorenne, che si trovava in casa, è stata svegliata dalle urla ma non ha assistito all'omicidio. Il padre le ha chiesto di chiamare i carabinieri, che hanno trovato l'arma del delitto con il suo aiuto.
Panariello arrestato e interrogato in caserma
Dove ha confessato il crimine, collaborando con il pm Paolo Gubinelli e il suo difensore Ruggero Benvenuto. La Procura di Ancona ha richiesto un giudizio immediato. Nel corso del processo, la donna aveva raccontato anni di abusi, compresi episodi di violenza fisica, psicologica e sessuale, che avevano reso la sua vita un inferno. Il pm Andrea Laurino aveva chiesto una modifica dell'accusa per includere anche lo stupro, aggravando così la posizione di Panariello. Tuttavia, l'uomo, seguito da un centro di salute mentale, aveva negato tutte le accuse.