Terremoto Musemuci
Terremoto Musemuci

Nella notte tra il 12 e il 13 marzo 2025, una potente scossa di terremoto di magnitudo 4.4 ha colpito l'area dei Campi Flegrei, gettando nel panico migliaia di residenti già provati da uno sciame sismico che da oltre due anni non concede tregua. La scossa, avvertita distintamente in tutta Napoli e nei comuni limitrofi, è la più forte registrata nell'area in epoca strumentale, eguagliando quella del 20 maggio 2024.

Il decreto di mobilitazione nazionale: la decisione di Musumeci

Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha annunciato di aver firmato il decreto per disporre la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di Protezione Civile nell'area dei Campi Flegrei. "Il provvedimento si è reso necessario a supporto della Regione Campania per fronteggiare la situazione di criticità determinata dallo sciame sismico, con eventi superficiali di notevole intensità, che rappresentano un rischio concreto per l'incolumità dei cittadini e per la sicurezza delle strutture pubbliche e private", ha spiegato Musumeci in una nota ufficiale.

Con questa misura, la Protezione Civile nazionale coordinerà gli interventi di soccorso e assistenza, in collaborazione con le strutture regionali e il volontariato proveniente da altre regioni. L'obiettivo principale è garantire ai cittadini tutto il supporto necessario in caso di emergenza, fornendo assistenza e aiuto alla popolazione colpita.

La risposta delle istituzioni: Mattarella e Meloni monitorano la situazione

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha contattato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per esprimere la propria vicinanza alla popolazione. Anche la premier Giorgia Meloni segue da vicino gli sviluppi della situazione in costante contatto con Musumeci. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha dichiarato: "Lo stato di mobilitazione ci permette di avere strumenti flessibili per garantire risorse immediate e pianificare al meglio gli interventi di emergenza".

Notte di paura: centinaia di persone dormono all'aperto

Il sisma ha scatenato il panico tra i residenti, molti dei quali hanno deciso di trascorrere la notte fuori dalle proprie abitazioni per paura di ulteriori scosse. In particolare, si sono verificati momenti di tensione all'esterno della ex base Nato di Bagnoli, dove centinaia di persone hanno cercato rifugio. Trovando i cancelli chiusi, la folla ha forzato l'ingresso per poter accedere all'area, ritenuta un punto sicuro in caso di emergenza.

Il sindaco di Napoli ha assicurato che l'ex base Nato diventerà un'area di accoglienza permanente, dotata di infrastrutture adeguate per ospitare chi ha bisogno di un rifugio sicuro durante le emergenze sismiche.

Sicurezza edilizia e rischio sismico: l’allarme degli esperti

Gaetano Manfredi ha definito il terremoto "uno stress test per il patrimonio edilizio della città", sottolineando che l'assenza di danni strutturali significativi dimostra una buona capacità di resistenza sismica degli edifici. Tuttavia, il capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, ha espresso preoccupazione per la qualità degli immobili della zona: "Non è il terremoto a uccidere, ma la casa in cui viviamo".

Anche il governatore Vincenzo De Luca ha chiesto un intervento straordinario del Governo per verificare la stabilità degli edifici nell'area flegrea e garantire la sicurezza dei residenti. Nel frattempo, il Comune di Pozzuoli ha aperto il palazzetto dello sport per accogliere chi non se la sente di rientrare in casa.

La paura non passa: i cittadini pronti a un'altra notte in strada

Molti residenti della zona hanno già dichiarato di essere pronti a trascorrere un'altra notte fuori dalle loro abitazioni, dormendo in auto o in luoghi ritenuti più sicuri. La paura di nuove scosse e il timore per la stabilità degli edifici continuano a condizionare la vita quotidiana di chi vive nei Campi Flegrei.

Le autorità continuano a monitorare la situazione, mentre la popolazione attende risposte concrete per poter affrontare il futuro con maggiore sicurezza.

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