Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato i capidelegazione alle 17, in vista dell’incontro con le Regioni in programma lunedì mattina alle 10.30; quando ai governatori verranno illustrate le proposte.
L’Italia oggi è tutta in zona arancione, ma in questa area vi rimarranno, almeno fino al nuovo Dpcm del Governo, le regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Tutte le altre saranno in zona gialla "rinforzata".
L’ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza per le cinque regioni entra in vigore oggi e durerà fino al 15 gennaio, giorno di scadenza del Dpcm vigente. Con il nuovo Dpcm saranno valutate eventuali proroghe e modifiche del provvedimento in atto. I ministri Boccia e Speranza sentiranno Regioni e Anci. Allo studio una modifica dei parametri che faccia scattare più facilmente la zona rossa.
All’incontro voluto dal premier Conte ci saranno: Alfonso Bonafede (M5s), Dario Franceschini (Pd), Roberto Speranza (Leu) e Teresa Bellanova (Italia Viva). Prenderanno parte anche il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.
Le novità al vaglio
Sul tavolo dell'esecutivo guidato da Conte ci sono le novità già emerse negli scorsi giorni. Dopo l’abbassamento della soglia dell’indice Rt per determinare il posizionamento nelle fasce; si ragiona sullo scatto automatico della zona rossa se l’incidenza settimanale dei casi sarà di 250 casi ogni 100mila abitanti: la proposta dell’Istituto Superiore di Sanità è già stata vagliata dal Comitato tecnico scientifico.
Le regioni a rischio retrocessione
In base all’ultimo monitoraggio, con l’abbassamento dei parametri, l’unica regione che andrebbe automaticamente in zona rossa sarebbe il Veneto.
Ma è a rischio anche l’Emilia Romagna, con un’incidenza attorno ai 240 casi. E altre Regioni o Province autonome – Friuli Venezia Giulia, Marche e Provincia di Bolzano; superano i 200 casi ogni 100mila abitanti.
Consistente anche l’ipotesi di un nuovo slittamento della riapertura degli impianti di sci e delle palestre. E si ragiona sulla possibilità di mantenere le fasce dal lunedì al venerdì, irrigidendo le misure nei week end, nei giorni più a rischio assembramenti, con una zona arancione nazionale.
Ipotesi zona bianca
Si sta ragionando, poi, sull'istituzione di una nuova colorazione, verde o bianca, che varrebbe per le aree di fatto Covid-free o con un numero di contagi bassissimo: 50 ogni 100 mila abitanti o con l’Rt a 0,5.
L’istituzione di una quarta colorazione è stata chiesta dal ministro della Cultura Dario Franceschini e anche se per ora nessuna delle regioni si trova in queste condizioni; rappresenta un segnale di speranza soprattutto per quelle categorie produttive, cinema e teatri; che attendono di sapere sotto quale incidenza del virus potranno ricominciare a sperare.
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