Giulia Tramontano: trovati in un tombino la carta di credito, la patente e il bancomat. Trovato il coltello, si cerca ancora il cellulare
L'avvocato della famiglia di Giulia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, ha dichiarato che durante un sopralluogo si è trovato il coltello che Alessandro Impagnatiello avrebbe utilizzato per uccidere la fidanzata nella loro casa a Senago. Sull'arma, repertata, si attendono ulteriori dettagli sull'indagine.
Giulia Tramontano, partite le ricerche nella casa della coppia
Alessandro, un barman di 30 anni, ha affermato di aver lavato il coltello e di averlo riposto in un portacoltelli sopra il frigorifero della cucina dopo l'omicidio. Nel frattempo, sono in corso ricerche per trovare il telefono cellulare della vittima, con la collaborazione dei vigili del fuoco di Milano.
Alessandro Impagnatiello, attualmente detenuto per l'omicidio, ha spiegato agli investigatori di aver gettato il telefono cellulare e le carte della vittima nello stesso tombino. Inoltre ha bruciato il passaporto la sera dell'omicidio. Le ricerche del cellulare e di altri oggetti personali di Giulia Tramontano sono in corso. Si cerca sia nel tombino che nel parcheggio della metropolitana Comasina a Milano. I carabinieri hanno rinvenuto la patente, il bancomat e la carta di credito della vittima nel tombino.
Gli investigatori hanno iniziato un sopralluogo nell'abitazione di Senago dove si presume che Giulia Tramontano sia stata uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello nella notte tra il 27 e il 28 maggio.
Durante il sopralluogo, presenti il procuratore aggiunto Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo. La famiglia di Giulia e il sindaco locale hanno invitato i cittadini a portare omaggi e messaggi sulla panchina rossa contro la violenza sulle donne, che si trova nel parco Falcone e Borsellino vicino alla casa della vittima.
Il legale dei parenti di Giulia, Giovanni Cacciapuoti, ha dichiarato che il sopralluogo nell'abitazione sarà utile per verificare ogni elemento dell'azione relativa all'omicidio e per contestare correttamente le aggravanti già riconosciute nei confronti di Alessandro Impagnatiello. La procura e la famiglia desiderano chiarire anche altri aspetti della vicenda.
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