Sulla rissa in aliscafo nella quale è rimasto coinvolto Sal Da Vinci in partenza da Procida sfociata in due denunce reciproche arriva la replica di Ciro Giacchetti, dipendente dell' Azienda di raccolta smaltimento rifiuti di Procida. Giacchetti ha parlato a «TG Procida», fornendo questa versione dei fatti.
"Tornavo a casa dopo il o turno di lavoro, quando due donne, che viaggiavano con Da Vinci, hanno piazzato i loro trolley sul vassoio di dolci che stavo portando a casa per il compleanno di mio nipote. Ho chiesto che facessero più attenzione e mi ha stato risposto: «Quanto costano questi dolci?».
Ho ripetuto che bisognava fare più attenzione ed al quel punto il figlio di Da Vinci ed un altro uomo mi hanno affrontato, prima deridendomi e poi minacciandomi.
Ci sono video in rete in cui si vede che sono stato minacciato di morte ed aggredito. Voglio comunque chiedere scusa ai passeggeri dell'aliscafo, partito in ritardo per colpa della lite.
Non so perchè mi dipingano come un attaccabrighe, sono un lavoratore orgoglioso di prestare servizio a Procida, non avevo alcuna intenzione di causare tutto quello che è accaduto, credo che Da Vinci abbia visto solo una parte dell'accaduto e sia intervenuto senza sapere tutto».
Sal Da Vinci preso a pugni per difendere Fatima Trotta: “Pronto a lasciare Napoli”
Lo sfogo di Sal Da Vinci dopo l’aggressione sull’aliscafo. L’artista si era esibito ieri – insieme a Fatima Trotta e al suo staff – sull’isola, a conclusione della “Sagra del Mare”. La vicenda ha avuto luogo poco prima della partenza dell’aliscafo, dopo che l’artista era intervenuto proprio in difesa di Fatima Trotta e di una corista.
“Le cose non sono andate come sono state ricostruite dalla stampa – ha spiegato a NapoliToday il cantante – questo signore (la persona accusata da Da Vinci di essere l’aggressore, ndR), che non era un passeggero ma una persona molto conosciuta la quale lavora a Procida, mi ha sferrato un cazzotto vigliaccamente dopo che gli avevo fatto semplicemente un appunto, con calma. Adesso ho la mascella gonfia e una microlesione allo sterno”.
"Ho difeso le donne"
E ancora aggiunge: “Ho difeso le donne perché andavano difese – prosegue Da Vinci – Si era rivolto a loro in malo modo perché non voleva che qualcuno occupasse l’apposito vano bagagli, dato che lì doveva lasciare un vassoio con delle paste.
Gli ho detto semplicemente che non ci si comporta così con due donne, non ero neanche arrabbiato, gli ho solo detto “non è il caso”. Ho difeso loro che sono di famiglia ma l’avrei fatto anche per altri, la violenza sulle donne è una cosa che non sopporto”.
L'aggressione
A quel punto, ricostruisce Sal Da Vinci, è avvenuta l’aggressione.“Non c’è stato nessun battibecco tra me e lui, niente, zero – ci spiega – dopo avergli detto quelle parole mi sono voltato, per me la cosa era finita lì.
A quel punto però lui ha dato un cazzotto alla mandibola. Mia moglie, per non farmi ritrovare in una rissa, mi ha tirato indietro. Questo signore però aveva già preparato un altro pugno, che ha preso al volto mio figlio spaccandogli il labbro. Allora è successo quello che è successo perché credo che mio figlio si sia difeso. E neanche lo approvo, perché sono contro la violenza”. Fonte: Il Mattino
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