Turetta ha visto uno psicologo e il cappellano, oggi incontra l'avvocato
Filippo Turetta, accusato di omicidio: le ultime dal carcere Montorio di Verona
La vicenda legata a Filippo Turetta, il giovane accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, ha visto sviluppi significativi all'interno del carcere Montorio di Verona. Turetta ha avuto incontri con uno psicologo, un educatore e il cappellano, secondo quanto riportato dall'AGI, dimostrando di essere "un po' disorientato nella realtà carceraria, ma in buone condizioni e con un regolare regime alimentare".
Nel frattempo, l'avvocato Giovanni Caruso si è recato nel carcere Montorio di Verona per un incontro con il suo assistito, in vista dell'interrogatorio di garanzia programmato per il giorno seguente. Si delineano tre possibili strategie difensive per Turetta: rispondere alle domande del giudice, avvalersi della facoltà di non rispondere o fare dichiarazioni spontanee. L'interrogatorio è fissato per le dieci del mattino.
L'incontro tra Filippo Turetta e il suo nuovo avvocato
Sabato, come ha confermato il legale, si è tenuto un incontro "conoscitivo" tra Turetta e l'avvocato senza entrare nel merito delle accuse di sequestro e omicidio di Giulia Cecchettin.
Si prevede che durante questo interrogatorio, Turetta potrebbe raccontare la sua versione dei fatti per la prima volta al docente universitario e avvocato scelto dalla sua famiglia per affrontare un processo difensivo particolarmente complesso.
Dopo l'interrogatorio di garanzia dinanzi alla gip Benedetta Vitolo, Filippo Turetta sarà convocato dalla Procura di Venezia per ulteriori dichiarazioni in merito all'indagine di sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo.
Nel frattempo, la Procura di Venezia ha inviato ai Ris di Parma il coltello trovato nell'auto di Turetta e campioni ematici relativi alle tracce di sangue repertate nel parcheggio di Vigonovo, sede della presunta prima aggressione.
Attesa per l'interrogatorio
L'interrogatorio potrebbe portare la Procura a contestare elementi emersi dopo l'ordinanza cautelare del 20 novembre. Secondo fonti qualificate, il capo d'imputazione potrebbe evolversi in base alle nuove informazioni investigative.
Se Turetta deciderà di non rispondere o farà dichiarazioni spontanee, il pm Andrea Petroni potrebbe approfondire ulteriormente con nuovi quesiti in merito ai recenti sviluppi investigativi. Tra questi il ritrovamento del coltello, i 300 euro e il guanto nella vettura del ragazzo, che potrebbero implicare l'aggravante della premeditazione.
Attualmente, il capo d'imputazione non include l'aggravante della premeditazione. Durante gli interrogatori di garanzia è consuetudine che, dopo le domande del giudice, sia consentito alla Procura e alla difesa porre ulteriori interrogativi.
Dopo l'interrogatorio, l'avvocato Giovanni Caruso potrebbe presentare istanze quali quella per ottenere gli arresti domiciliari o richiedere una perizia psichiatrica con la formula dell'incidente probatorio.