A uccidere in Italia è l'influenza
Mentre resta alta l'attenzione sul Coronavirus, a uccidere, in Italia, è l'influenza stagionale.
Secondo il bollettino InfluNet
Nella seconda settimana di gennaio sono state oltre 431.000 le persone allettate dal virus, quasi centomila in più rispetto alla settimana precedente, quando se ne erano contate circa 320.000. Numeri che portano complessivamente il totale dei casi in questa stagione a circa 2.246.000.
«È un aumento atteso. I contagi come di consueto dopo le feste iniziano a salire in modo deciso ma ancora non siamo al periodo del picco, che ci attendiamo tra un paio di settimana», spiega all'ANSA Antonino Bella, responsabile sorveglianza Influnet.
Bambini
A esser colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni, in cui si osserva un'incidenza pari a 15 casi per mille assistiti, a fronte dei 7,1 casi per mille assistiti della popolazione generale.
Le Regioni del Centro e Sud Italia (Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia) sono quelle maggiormente colpite. «
Si tratta - prosegue l'esperto Iss - di un'epidemia più contenuta degli anni scorsi, di bassa intensità e questo potrebbe anche esser dovuto a una maggiore adesione alle vaccinazioni. Ma è presto per tirare le somme, i virus influenzali sono mutevoli e poco prevedibili».
Dal punto di vista virologico, è predominante il ceppo A, in particolare l'Ah1n1, mentre i ceppi B non stanno circolando.
La regione in cui si sono registrati più casi è l'Emilia Romagna (12), seguita da Lombardia (7), Veneto e Puglia (6). Nel periodo 2018-19 il bollettino FluNews aveva riportato 812 casi gravi di cui 205 deceduti.
(Ilmesaggero)