Scuola, l'allarme degli esperti: "Senza distanziamento rischio nuovi focolai e casi gravi"
Massimo Andreoni, direttore clinica malattia infettive del policlinico Tor Vergata di Roma, lancia l’allarme in un’intervista al Messaggero: “Rinunciare al distanziamento nelle scuole è un elemento di riduzione di una misura precauzionale importantissima”.
Si aumenta, quindi, il rischio di contagio per i bambini: per Andreoni non bastano le mascherine, serve anche il distanziamento. “Due misure che si potenziano una con l’altra”. Per Andreoni “negli spazi ristretti servono entrambe le misure”, non si può rinunciare a una delle due.
Il rischio, quindi, è di nuovi focolai nelle scuole: “Rinunciare al distanziamento nelle scuole comporterà sicuramente qualche caso in più, magari anche grave”.
Preoccupazione simile viene espressa anche da Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, in un’intervista al Corriere della Sera. Per lui il timore è quello di “arrivare a ridosso della riapertura delle scuole con un numero di casi che la renderebbero pericolosissima. Perché è matematico che la curva col ritorno in aula salirebbe ancora”.
Scuola, la decisione
Niente più metro di distanziamento all’interno delle classi italiane. O almeno, alla ripresa della scuola a settembre sarà possibile derogare a questa regola. Ma solamente nel caso in cui gli studenti indossino, anche durante le lezioni, la mascherina chirurgica.
È il Comitato tecnico-scientifico ad offrire alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, la soluzione che scongiura il rischio di una mancata ripartenza della scuola a settembre. Il problema è quello degli spazi: non in tutte le aule c’è posto per gli studenti rispettando il metro di distanza tra ognuno di loro.
Una soluzione, quella individuata dal Cts, che sormonta alcuni ostacoli: il rischio che i banchi monoposto non arrivino in tempo, la mancanza di spazi alternativi per fare lezione e anche i casi in cui le aule, modificate per rispettare le nuove regole, non vengano terminate entro l’inizio dell’anno scolastico.
Il parere del Comitato è contenuto nel verbale del 12 agosto: “Nelle situazioni temporanee in cui fosse impossibile garantire il prescritto distanziamento fisico” è possibile una deroga a questa norma, ma solo se si usa la mascherina chirurgica.
Si può quindi tornare ai banchi classici, quelli doppi, così come ad aule più piccole che non garantiscano la distanza tra gli studenti. Una deroga prevista per poter iniziare l’anno scolastico il 14 settembre, senza intoppi e senza ritardi. Un problema che andava risolto per evitare di ripartire con la didattica a distanza, che tutti sembrano voler escludere almeno per gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
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