Camorra, una targa per Maikol: vittima innocente, aveva 27 anni, moglie e due figli
CAMORRA. II 31 dicembre 2015 alle 12, davanti al Teatro Trianon di piazza Calenda a Forcella, veniva ucciso in un agguato Maikol Giuseppe Russo. Vittima innocente della criminalità. Ventisette anni, moglie e due figli, Maikol fu colpito a morte molto probabilmente per uno scambio di persona.
Non era un camorrista ma semplicemente un venditore ambulante
Come ricordarono familiari ed amici l'indomani della tragedia. Oggi, a sette anni di distanza, il caso è stato riaperto grazie alle rilevazioni di un collaboratore di giustizia. Per commemorare l'anniversario di quel tragico omicidio, sabato 31 dicembre, alle ore 12 - esattamente sette anni dopo - verrà apposta una targa in sua memoria proprio a piazza Calenda ad opera dal Teatro Trianon, dall'associazione dei commercianti di Forcella e dall'associazione l'Altra Napoli alla presenza dei familiari, del Questore di Napoli e delle autorità cittadine. Annunciata la presenza del deputato Francesco Emilio Borrelli.
Camorra, stesa e raid punitivo nel bar: arrestati tre esponenti del clan Moccia
CAMORRA. I Carabinieri della Compagnia di Frascati, supportati nella fase esecutiva da quelli del Gruppo di Frascati con circa 60 uomini, un elicottero e due unità cinofile, hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere, emessa dal gip di Roma su richiesta della Procura, nei confronti di 6 persone, tutti italiani, di cui tre appartenenti al CLAN MOCCIA, gravemente indiziati, in concorso tra loro, di minaccia aggravata, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.
Camorra - Il provvedimento
Trae origine dall'indagine, condotta dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca e coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, a seguito del ritrovamento di un'ogiva e di un foro nella vetrata di un balcone posto al primo piano di un immobile che affaccia su via Paolo Ferdinando Quaglia, che ha consentito ai militari di studiare l'ipotetica traiettoria del colpo esploso e sequestrare l'intero impianto di videosorveglianza di un bar situato a pochi metri dall'abitazione.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri alle ore 23 lo scorso 23 ottobre, un commando di sei persone, di cui uno armato di pistola, ha messo in atto una vera e propria spedizione punitiva contro tre cittadini tunisini, minacciandoli e colpendoli con calci e pugni.
In pochissimi secondi, il bar, a quell'ora molto affollato, si è svuotato, ma nessuno dei presenti ha contattato le forze dell'ordine. Al termine dell'azione, esplosi anche dei colpi di pistola in aria.
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