Nappi si scaglia contro Regione e De Luca: I dati sui contagi pubblicati dalla regione Campania non sono reali, queste le ultime news , l'ennesimo tentativo di far passare le fake news per verità, metodo ormai consolidato ma sempre smentito dai fatti".
Il consigliere regionale della Lega
Così il consigliere regionale campano della Lega, Severino Nappi. "Nel report mancano i dati di tutti i capoluoghi di provincia, eccetto Salerno - incalza Nappi -, quindi non è censita un'enorme fetta della popolazione campana.
I titoli fuorvianti
Il titolo della pubblicazione è fuorviante perché non dimostra che i positivi delle fasce in età scolastica si siano contagiati tra i banchi.
Per titolare 'andamento dei contagi nelle scuole' l'Unità di crisi avrebbe dovuto pubblicare i report dei contagi avvenuti in aula, registrati in ogni istituto scolastico.
In ogni caso, a leggere bene le tabelle, salta subito all'occhio che nelle fasce d'età che riguardano bambini e ragazzi che costituiscono la popolazione scolastica, i positivi accertati sono pochissimi rispetto alle fasce d'età successive.
Le conclusioni di Nappi
Se è giusto monitorare la situazione - conclude Nappi -, non è accettabile farlo in maniera così parziale sol per giustificare la propria incapacità a prevenire e controllare nonché per rilanciare la polemica con altre istituzioni".
proprio per tale motivo proprio ieri il comune di Napoli si è imposto per la ricezione di dati reali :
I contagi nelle scuole iniziano a diventare preoccupanti, si richiedono i dati rilevati nelle realtà scolastiche per limitare i danni e i disagi.
La realtà nelle scuole
Il Comune di Napoli, per il tramite delle assessore alla Scuola e alla Salute, Annamaria Palmieri e Francesca Menna, ha chiesto alla Regione Campania "di conoscere immediatamente i dati rilevati nelle singole realtà scolastiche sul territorio cittadino.
Suddivisi per singole scuole e/o quartieri di appartenenza e parametrato ai tassi di contagio dei singoli target anagrafici".
La richiesta
La richiesta arriva in seguito al comunicato diffuso ieri dall'Unità di crisi regionale:
"sposta sui sindaci la possibilità e la responsabilità di adozione di misure restrittive fino a fine febbraio in relazione a situazioni delle singole realtà locali".
I casi di positività
L'Amministrazione comunale di Napoli ha chiesto di "conoscere quanti sono i casi di positività registrati nelle scuole.
Anche con l'indicazione del periodo in cui è avvenuta la segnalazione, del plesso scolastico e del territorio, per poter risalire all'indice percentuale che detti casi rappresentano rispetto al numero complessivo degli studenti frequentanti i singoli ordini di scuole".
Il contact Tracing
Il Comune ha anche chiesto "di conoscere quali misure siano in campo per il contact tracing e si propone, nello spirito di massima collaborazione con le autorità competenti, acquisiti i dati, di riunire un tavolo di lavoro e approfondimento".
Palmieri e Menna dichiarano:
"Sarebbe scelta irresponsabile per una città che ha centinaia di plessi scolastici decidere qualsiasi restrizione sulla base di una 'percezione di pericolo' non suffragata da dati scientificamente fondati".
Le dichiarazioni
Noi vogliamo accompagnare le scuole ad un percorso di continuità in condizioni di sicurezza e serenità. Per questo valuteremo i dati e le azioni messe in campo dalle autorità sanitarie con grande attenzione, auspicando che il tracciamento sia sotto controllo.
L'importante è non fare della scuola un capro espiatorio e nel contempo non trascurare nulla", concludono Palmieri e Menna.
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