L'Italia si "gode" l'ultimo weekend prima del lockdown generale. Da nord a sud le scene sono le stesse: strade colme con assalto ai negozi e apertivi improvvisati per strada.
Da Nord a Sud le persone sembrano non voler rinunciare alla propria libertà, nonostante ci sia una situazione di emergenza per il virus globale.
A Roma, la famosa via del Corso, è stata chiusa temporaneamente in un tratto per far defluire i pedoni, che stavano diventando decisamente troppi. I treni della metropolitana non sono stati fatti fermare alle stazioni nodali di Spagna e Flaminio per non intasare ancora di più le vie degli acquisti.
A Napoli invece caos nel quartiere elegante e in collina del Vomero, meta tradizionale dello shopping: strade intasate di automobili in coda e folla a piedi. Impossibile mantenere il distanziamento, con file fuori dei negozi e dei bar per il caffè da asporto.
Natale rosso in casa Italia
Il decreto di venerdì ha fissato i paletti entro i quali ci si potrà muovere dal 24 dicembre fino al 6 gennaio, proprio nei giorni considerati più a rischio per assembramenti e aggregazioni fuori controllo. Ma che l'Italia sia arancione (nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio) o rossa (nei giorni 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 3, 5, 6 gennaio) saranno comunque concessi spostamenti all'interno della propria regione.
Autocertificazione obbligatoria
Per spostarsi bisognerà munirsi della nuova autocertificazione. Non mancheranno le sanzioni per eventuali violazioni, che potranno essere contestate anche nei giorni successivi al controllo. Gli spostamenti sono, ovviamente, concessi anche per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o salute.
Nei giorni considerati arancioni chi risiede in un comune con meno di 5.000 abitanti potrà spostarsi anche nei comuni vicini, entro un raggio di 30 chilometri. Permane infine il coprifuoco dalle 22 alle 5, esteso alle 7 il primo gennaio.
A risentirne maggiormente, saranno bar e ristoranti che resteranno chiusi dal 24 dicembre al 6 gennaio, con la possibilità di tenere aperto il servizio a domicilio o l'asporto.
Messa concessa, ma solo nella chiesa più vicina
Intanto per quanto riguarda le nuove norme per le festività "non ci sono cambiamenti circa la visita ai luoghi di culto e le celebrazioni". Lo riferisce la Cei aggiungendo che "durante i giorni di 'zona rossa' si consiglia ai fedeli di avere con sé un modello di autodichiarazione". I vescovi ricordano anche che i luoghi di culto dove ci si può recare "dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini".
Il temuto esodo non c'è stato (ancora)
L'esodo che si temeva nelle stazioni e sulle autostrade invece non si è verificato, con i controlli straordinari già in funzione. Ma il giorno critico potrebbe essere lunedì, 21 dicembre, quando non si potrà più spostarsi tra regioni ma sarà sempre consentito tornare alla residenza o al domicilio.
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