Fedez inchiesta Ultrà
Fedez inchiesta Ultrà

L'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano ha portato alla luce connessioni sorprendenti tra il mondo degli ultrà di Milan e Inter, la scena rap italiana e personaggi di spicco dello spettacolo. 

Un intreccio complesso di violenza, rivalità e legami oscuri che ruota attorno a tre figure chiave: Fedez, Tony Effe e Cristiano Iovino.

Il blitz della DDA di Milano e il ruolo degli ultrà

Il 2024 ha visto un duro colpo inflitto alle curve ultrà di Milan e Inter con un blitz della DDA che ha arrestato figure di spicco del tifo organizzato. L'inchiesta ha rivelato dinamiche violente e criminali che, oltre a colpire il mondo del calcio, si sono intrecciate con la scena musicale italiana e con celebrità come Fedez e Tony Effe, membro della Dark Polo Gang.

Tra gli episodi più rilevanti emersi durante le indagini, spicca il pestaggio di Cristiano Iovino, personal trainer noto per il suo coinvolgimento nello scandalo Totti-Blasi. Il 22 aprile 2024, Iovino è stato aggredito sotto casa a Milano da un gruppo di persone legate agli ultrà del Milan. L'aggressione, secondo le indagini, sarebbe avvenuta in seguito a una lite con Fedez avvenuta in un locale notturno milanese, il "The Club". Tra gli aggressori, ci sarebbe anche Christian Rosiello, capo ultrà del Milan e bodyguard di Fedez, arrestato durante il blitz.

Il dissing tra Fedez e Tony Effe

L'inchiesta ha svelato anche i legami tra Fedez, Cristiano Iovino e Tony Effe. Quest'ultimo, rapper romano e amico di Iovino, avrebbe reagito duramente alla notizia dell'aggressione, sfogandosi con Lazza, un altro rapper vicino a Fedez. Secondo le intercettazioni, Fedez avrebbe fatto commenti su Tony Effe, accusandolo di voler apparire come un "ragazzo di strada" pur non riuscendo a difendere i suoi amici.

Questa tensione tra i due è sfociata in un dissing, con Tony Effe che ha lanciato accuse pesanti contro Fedez in alcuni suoi brani musicali, accusandolo di essere un "infame" e amico della polizia. Le accuse pubbliche tra i due artisti hanno attirato l'attenzione dei media, alimentando speculazioni su eventuali legami tra il mondo della musica rap e le tifoserie organizzate.

Striscioni contro Fedez: il coinvolgimento degli ultrà

Un ulteriore capitolo di questa complessa vicenda riguarda gli striscioni comparsi a Roma contro Fedez. Le frasi offensive, come "Chiara lo adora e Roma ti schifa, Fedez infame della Mobile", hanno sollevato sospetti sulla provenienza. Inizialmente si pensava che fossero opera dei tifosi della Roma, ma l'inchiesta ha invece puntato il dito contro gli ultrà della Lazio, storicamente gemellati con quelli dell'Inter.

Questi striscioni, che accusano Fedez di collaborare con la polizia e di fingere malattie e beneficenze, sembrano collegarsi alle tensioni nate dal pestaggio di Iovino e al presunto coinvolgimento di Fedez nell'accaduto.

Cristiano Iovino, gli ultrà e la malavita

Il ruolo di Cristiano Iovino, oltre a essere centrale nel caso del pestaggio, si è esteso anche nel contesto degli ultrà. Amico di Tony Effe, Iovino avrebbe cercato protezione e aiuto dagli ultrà della Lazio, in particolare dal pugile albanese Orial Kolaj, figura di spicco nella tifoseria biancoceleste e legato alla malavita albanese. Kolaj avrebbe cercato di mediare la situazione contattando anche il capo ultrà dell'Inter, Andrea Beretta, il giorno successivo all'aggressione.

Un quadro inquietante

L'inchiesta della DDA non solo ha decapitato le curve milanesi, ma ha anche rivelato un intreccio inquietante di alleanze tra tifoserie organizzate, criminalità e personaggi pubblici. Le accuse mosse dai pm parlano di un ambiente "tossico" in cui rimuovere solo i vertici delle tifoserie non sarà sufficiente a risolvere la situazione.

Il caso, che coinvolge celebrità come Fedez, rapper influenti come Tony Effe e personaggi controversi come Cristiano Iovino, evidenzia quanto possano essere complesse e pericolose le dinamiche tra tifo organizzato, malavita e mondo dello spettacolo in Italia.

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